Le ultime segnalazioni dell’Oms indicano una diminuzione del 19% del numero di nuovi casi a livello globale nell'ultima settimana, mentre il numero di decessi è rimasto stabile. L'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite ha dichiarato martedì 15 febbraio nel suo rapporto settimanale sulla pandemia che poco più di 16 milioni di nuove infezioni da Covid e circa 75.000 decessi sono stati segnalati in tutto il mondo la scorsa settimana.

La pandemia ha sconvolto la vita quotidiana delle popolazioni determinando, tra le altre cose, un aggravamento dei fattori che favoriscono l'ipertensione (cambiamento delle abitudini alimentari, aumento del consumo di alcol, diminuzione dell'attività fisica, diminuzione della compliance ai trattamenti, aumento dello stress emotivo, scarsa qualità del sonno, adozione di uno stile di vita più sedentario, ecc.). A complicare la situazione si sono inseriti anche i cambiamenti nell'assistenza e nel follow-up, con notevoli conseguenze sulla salute pubblica (deprogrammazione e/o rinvio delle cure, riduzione dell'accesso ai servizi sanitari).

Quanti anni di vita abbiamo perso nel 2020 per il Covid? È stato appena pubblicato sulla rivista PLOS-ONE uno studio di due docenti delle Università di Padova e di Ca’ Foscari Venezia, Stefano Mazzucco e Stefano Campostrini che mostra come in molti paesi del mondo, la pandemia di Covid abbia portato a cambiamenti eccezionali nella mortalità.

L’ultimo report dell’Oms segnala che a livello globale, nella settimana dal 31 gennaio al 6 febbraio 2022, il numero di nuovi casi di Covid è diminuito del 17% rispetto alle cifre riportate durante la settimana precedente, mentre è aumentato del 7% il numero di nuovi decessi. Quest’ultimo aggiornamento settimanale segna una svolta nella storia della pandemia. Perché se è vero che il numero dei nuovi decessi è aumentato rispetto alla settimana precedente, va anche detto che il conteggio delle morti riflette uno scenario epidemiologico di qualche settimana precedente. La visione di insieme lascia quindi ben sperare.

Alcuni Paesi aboliscono le restrizioni, ma i numeri dei decessi, delle infezioni e i tassi di vaccinazione manifestano una grande variabilità. Ai decessi in calo in alcuni Paesi fa da contraltare la ripresa dell’epidemia in altri. I numeri dei ricoveri oscillano tra un calo in alcune aree e un forte aumento in molte altre.

L’emicrania è la terza patologia più frequente del genere umano e la più disabilitante in assoluto se si considerano le donne di età fino ai 50 anni. Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere presenta il Manifesto in dieci punti “Uniti contro l’emicrania” per promuovere una maggior consapevolezza sulla malattia, un tempestivo e più facile accesso ai percorsi specialistici di diagnosi e cura e in particolare alle strategie terapeutiche più efficaci e innovative.

La pandemia ha avuto un impatto sostanziale sulla salute mentale e, secondo un nuovo studio condotto dalla Georgia State University, il Covid risulta essere una fonte di stress traumatico che potrebbe predire il disturbo da stress post-traumatico, o PTSD. La ricerca mostra che l'associazione tra lo stress traumatico da Covid e il disturbo da stress post-traumatico è più forte tra gli individui che hanno ripetute esperienze di traumi passati.