Il Movimento medici di medicina generale per la dirigenza ha espresso profonda indignazione per le dichiarazioni rilasciate dal senatore Franco Zaffini, presidente della Commissione Affari Sociali del Senato, durante una trasmissione televisiva.Il senatore ha definito “una barzelletta” l’ipotesi che i medici di medicina generale possano scegliere di passare da liberi professionisti a dipendenti del Ssn, attribuendo tale scelta al desiderio di accedere a ferie, malattia e permessi.
Secondo il Movimento, queste affermazioni non solo banalizzano una richiesta seria e condivisa da una larga parte della categoria, ma delegittimano diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori. L’idea che la dipendenza sia sinonimo di opportunismo o minor impegno professionale è considerata offensiva e pericolosa, soprattutto in un momento storico in cui la medicina generale è segnata da una fuga di professionisti e da una crescente disaffezione verso il modello convenzionato.
Il Movimento sottolinea che la richiesta di un inquadramento stabile nasce dal bisogno di condizioni di lavoro sostenibili, sicurezza, conciliazione vita-lavoro, accesso a strumenti e risorse, possibilità di carriera e maggiore integrazione nel sistema pubblico. In molti paesi europei, la coesistenza tra modelli contrattuali è la norma, mentre l’Italia resta un’eccezione.
Preoccupa inoltre l’anticipazione, in sede televisiva, di una decisione politica rilevante prima ancora che il Ministro della Salute si sia espresso ufficialmente. Il Movimento chiede rispetto per tutte le forme di lavoro nel Ssn e invita il senatore Zaffini a chiarire pubblicamente la sua posizione sui diritti dei lavoratori, evitando narrazioni divisive e stigmatizzanti.