EvdIl  15 ottobre prendono ufficialmente il via le trattative per il rinnovo dell’Accordo collettivo nazionale della medicina generale per il triennio 2022-2024, come annunciato durante l’83esimo Congresso Nazionale della Fimmg. Un passaggio cruciale per la categoria, atteso da tempo e reso possibile grazie alla ratifica dell’Atto di indirizzo da parte del Comitato di settore Regioni-Sanità. A dare la notizia, in videocollegamento al Congresso, è stato Marco Alparone, Presidente del Comitato di Settore, che ha ribadito la necessità di una contrattazione “snella”, capace di rispondere alle esigenze attuali del sistema e di gettare le basi per una riforma strutturale della medicina territoriale.
"In questa fase storica – ha dichiarato Alparone – è fondamentale che il contratto diventi uno strumento di sintesi tra sanità ed economia, puntando alla resilienza e stabilità del sistema". Ha inoltre sottolineato l'importanza di superare i vecchi schemi, abbandonando il dibattito su ore o forme contrattuali per concentrarsi su “qualità del servizio, welfare lavorativo e risposta ai nuovi bisogni della popolazione”.
Scotti: “Acn  25-27 entro giugno 2026”. Al messaggio del Presidente del Comitato di Settore ha fatto eco il segretario generale Fimmg, Silvestro Scotti, che nella sua relazione congressuale ha espresso soddisfazione per l’imminente avvio delle trattative, ringraziando i rappresentanti istituzionali coinvolti, tra cui il Ministro della Salute Orazio Schillaci, il Presidente Fedriga e lo stesso Alparone. "L‘obiettivo è chiudere rapidamente la parte economica, perché i colleghi sono fermi alle retribuzioni del 2021. Il segnale dell’immediata convocazione – ha dichiarato Scotti – ci rassicura su una rapida conclusione del negoziato, con l’obiettivo di chiudere il contratto già entro dicembre". Un traguardo ambizioso, ma ritenuto necessario per aggiornare le retribuzioni ferme al 2021 e rispondere concretamente alle trasformazioni in atto nella medicina territoriale.
Tuttavia, lo sguardo è già rivolto al futuro: Scotti ha proposto un 'patto con Governo e Regioni' che preveda fin da subito la predisposizione dell’Atto di indirizzo per il triennio 2025-2027, da concludersi entro giugno 2026. Obiettivo: dare continuità al cambiamento e costruire una medicina generale valutabile con indicatori di processo e risultato, capace di adattarsi dinamicamente alle esigenze del territorio.
Il ruolo unico e la generazione Z: serve un modello più flessibile. Tra i passaggi più rilevanti della relazione, Scotti ha anche evidenziato il necessario adeguamento del concetto di ruolo unico, giudicato oggi troppo statico per un sistema sanitario che richiede flessibilità, attrattività e modelli organizzativi capaci di valorizzare il lavoro di équipe nelle Aft (Aggregazioni funzionali territoriali). "Un’evoluzione indispensabile anche per attrarre le nuove generazioni: "La generazione Z, parte ormai essenziale del nostro ricambio, cerca un mercato del lavoro dinamico e flessibile – ha spiegato – e il nostro contratto deve saper rispondere anche a questa realtà".
L’avvio delle trattative per l’Acn  2022-2024 rappresenta una tappa fondamentale per la Medicina generale italiana, ma è solo il primo passo. La sfida, come indicato da Fimmg, è costruire un nuovo modello contrattuale, moderno, integrato e sostenibile, che sappia dare centralità ai medici di famiglia e garantire risposte concrete alle comunità. Il 15 ottobre si apre un percorso che potrebbe ridisegnare il futuro della professione.