Senza risorse, il futuro dei Mmg è a rischio
Crisi di vocazioni e programmazione disallineata
Il problema, sottolinea Curatola, è anche di natura strutturale: "La professione in questo momento sta pagando il prezzo di un erroneo calcolo sul lato della programmazione che negli anni si è accumulato e che noi abbiamo più volte denunciato". A questo si aggiunge un disallineamento tra i percorsi formativi: "Accade che a marzo si iscrivono in 900 per il corso di formazione specifica in medicina generale, dopodiché di questi 900 in parecchi si iscrivono anche al concorso per le scuole di specializzazione mediche universitarie, che invece si svolge a luglio. Naturalmente succede che una parte di queste persone entra nelle scuole di specializzazione e non si presenta poi al concorso del corso di formazione per la medicina generale. Ecco perché c’è una perdita di numeri".
Una chiamata alla responsabilità politica
Nonostante le criticità, Curatola si dice fiducioso: "Nei prossimi anni secondo me i numeri riusciranno ad essere ristabiliti. Ma serve che i politici si assumano una responsabilità importante".
In un contesto di riforma territoriale e crisi di vocazioni, la mancata valorizzazione della medicina generale rischia di compromettere la tenuta del Ssn. Per i medici di famiglia, il rilancio non può più attendere.