La legge di Bilancio 2026 non prevede alcuna misura a favore della medicina convenzionata. Un’assenza che pesa, soprattutto in un momento in cui la riforma della medicina territoriale – prevista dal PNRR e regolata dal Dm 77 – richiederebbe investimenti mirati e un rafforzamento strutturale del ruolo del medico di famiglia. A denunciarlo è Carlo Curatola, membro dell’esecutivo nazionale Fimmg, intervenuto a Radio 24: "Nella legge di bilancio di cui abbiamo letto recentemente non viene contemplata nessuna misura a favore della medicina convenzionata, che comprende non solo la medicina generale, ma anche la medicina del territorio, i pediatri di libera scelta e gli specialisti ambulatoriali". Secondo Curatola, senza un piano di rilancio economico e fiscale, la medicina generale rischia di perdere centralità nel Servizio sanitario nazionale: "Se non si investe e non si dà centralità alla medicina generale, ad esempio attraverso la defiscalizzazione del comparto o aumentando l’appeal della professione in termini economici, diventa difficile continuare a pensare che la medicina generale possa essere vista di nuovo come lo era e come lo è attualmente, da chi ci crede veramente, uno dei comparti centrali della sanità".
Crisi di vocazioni e programmazione disallineata
Il problema, sottolinea Curatola, è anche di natura strutturale: "La professione in questo momento sta pagando il prezzo di un erroneo calcolo sul lato della programmazione che negli anni si è accumulato e che noi abbiamo più volte denunciato". A questo si aggiunge un disallineamento tra i percorsi formativi: "Accade che a marzo si iscrivono in 900 per il corso di formazione specifica in medicina generale, dopodiché di questi 900 in parecchi si iscrivono anche al concorso per le scuole di specializzazione mediche universitarie, che invece si svolge a luglio. Naturalmente succede che una parte di queste persone entra nelle scuole di specializzazione e non si presenta poi al concorso del corso di formazione per la medicina generale. Ecco perché c’è una perdita di numeri".
Una chiamata alla responsabilità politica
Nonostante le criticità, Curatola si dice fiducioso: "Nei prossimi anni secondo me i numeri riusciranno ad essere ristabiliti. Ma serve che i politici si assumano una responsabilità importante".
In un contesto di riforma territoriale e crisi di vocazioni, la mancata valorizzazione della medicina generale rischia di compromettere la tenuta del Ssn. Per i medici di famiglia, il rilancio non può più attendere.