A denunciare ciò è Francesco Marino segretario nzionale Fimmg settore emergenza sanitaria: "Con la conversione in legge del cosiddetto Decreto bollette - ha dichiarato - i medici dell'Emergenza Territoriale sono stati nuovamente ignorati dalla politica. Ci lascia perplessi che la possibilità di passaggio da 'convenzionati' a 'dipendenti' sia stata prevista esclusivamente 'a favore' dell'Emergenza intraospedaliera, tralasciando e dimenticando il Territorio".

EvdA sostenere ciò è la Direzione Nazionale del Sindacato dei Medici Italiani (Smi). Per Smi: "Le risorse investite sull’area sono irrisorie. Non si tiene conto né dello sforzo organizzativo fatto dai medici in questi anni, né dell’inflazione corrente. Per non parlare dei medici di continuità assistenziale, eterna Cenerentola della categoria e dei medici 118 neanche menzionati nel nuovo Atto di Indirizzo".

EvdFimmg, Snami, Fismu e Fimp, anche se con qualche distinguo, hanno accolto positivamente il disegno di legge presentato dalla Lega sul potenziamento della medicina territoriale. Piace la Rete della presa in carico globale, la messa in campo  di circa un miliardo e mezzo da dedicare a obiettivi specifici relativi alla partecipazione della medicina generale ai processi di rinnovamento, il fatto che i Mmg restino professionisti in convenzione. Per la Fismu, il disegno di legge, con le opportune modifiche, potrebbe essere la leva che porta a quel ruolo unico della medicina generale sul modello della specialistica ambulatoriale.

In piena prima ondata pandemica i Mmg lombardi hanno utilizzato al meglio gli esigui strumenti che avevano a disposizione per la tutela dei pazienti più fragili e anziani. L’ATS di Milano, proprio in quel periodo, ha sviluppato un intervento basato sulla chiamata attiva dei medici di medicina generale verso i pazienti a rischio che si è rivelato efficace nel ridurre gli outcome sfavorevoli nel breve periodo, mostrando una riduzione della mortalità nel gruppo dei soggetti contattati rispetto al gruppo dei non contattati.

Da Faenza, comune tra i più colpiti dall’alluvione, arriva tempestiva la risposta della medicina generale alle richieste di aiuto di centinaia di famiglie. I medici di famiglia hanno dato vita ad una vera e propria 'task force', una sorta di unità di risposta rapida capace di operare di concerto con il distretto sanitario di competenza e con il coordinamento delle componenti del Servizio nazionale della Protezione civile.

Mentre la carenza dei medici di famiglia si fa sentire in tutta Italia, il bando di concorso per la formazione specifica in medicina generale 2023 non è stato ancora pubblicato. "Si calcolano già due mesi e mezzo di ritardo  - denuncia Fimmg Formazione - rispetto ai termini previsti per legge al 28 febbraio di ogni anno, data entro cui tutte le Regioni e Province Autonome avrebbero dovuto bandire gli avvisi di concorso che ogni anno portano quasi 3.000 nuovi medici dentro il percorso di formazione per diventare Mmg.

EvdL’uso 'in solitario' dell’intelligenza artificiale (AI) in sanità da parte dei pazienti impensierisce i medici di medicina generale. È quello che emerge da un’indagine condotta dal Centro Studi della Fimmg secondo cui il 72% dei Mmg è preoccupato per l’uso inappropriato che i pazienti potrebbero fare in autonomia, se lasciati da soli, delle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale; il 73% ritiene che questi strumenti debbano costituire una risorsa per il medico e non per il paziente. Ma solo 2 medici su 10 pensano che l’intelligenza artificiale possa sostituire il loro lavoro.