A dare testimonianza di ciò Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, in una dichiarazione rilasciata all'Adnkronos. "Ormai ogni giorno, negli studi dei Mmg - dichiara Scotti - si discute con pazienti che hanno sintomi riconducibili al Covid, che chiedono terapie, ma si rifiutano di fare il tampone in farmacia, da noi o in strutture pubbliche per non dovere essere costretti all'isolamento in caso di positività". Una situazione allarmante, perché al rifiuto si associa anche un altro fenomeno come quello di non dichiarare la propria positività attestata con i test fai da te. A evidenziare ciò Domenico Crisarà, Presidente dell'OMCeO di Padova.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del 23 maggio 2022, n. 77 si dà attuazione alla definizione dei modelli e degli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Ssn. Al centro c'è il distretto in cui le Case di Comunità avranno un ruolo fondamentale per l'assistenza h24. Gli studi dei Mmg, collegati in rete, saranno gli spoke delle Case di Comunità e dovranno garantire aperture di 12 ore sei giorni su sette. “Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto di riforma dell’assistenza territoriale - ha scritto sulla sua pagina facebook il Ministro della Salute - tutti gli obiettivi del Pnrr Salute, in scadenza il 30 giugno, sono stati conseguiti. Ora possiamo investire risorse senza precedenti per rafforzare il nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
Continuano a piovere critiche sulla definizione dei modelli e degli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Ssn (DM77 fino ad oggi denominato DM 71) pubblicata di recente in Gazzetta Ufficiale. Dallo Snami alla Fismu, che chiede una mobilitazione per una battaglia unitaria, fino alla Fimmg, la valutazione non è certo lusinghiera. C'è chi definisce tale progetto pachidermico e calato dall'alto, chi lo descrive come un contenitore vuoto, una porta di ingresso alla privatizzazione delle cure primarie con la scusa della medicina di prossimità. Ma non tutto è perduto, la Fismu ricorda che: “Ora la palla passa alle Regioni e i sindacati non si tireranno indietro ed eserciteranno il loro ruolo: proporre, criticare, cercare la soluzione migliore, viste le scelte fatte".
"Manderemmo in giro un malato di morbillo a diffondere la malattia? No. E lo stesso dobbiamo fare con il Covid, per solidarietà ai soggetti più fragili per i quali la malattia può avere esiti gravi. Non dobbiamo sovraccaricare gli ospedali”. Risponde così il presidente della FNOMCeO all'ipotesi avanzata dal Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, secondo cui la norma che prevede l'isolamento domiciliare per chi risulta positivo al virus SARS-CoV-2 non avrebbe più ragion d’essere.
Il presidente dell'OMCeO di Milano ha criticato fortemente le scelte della Regione per far fronte alla carenza dei Mmg e dei medici di Pronto Soccorso. La direzione generale del welfare, in merito ai PS, ha ribadito che "a tutt'oggi è sempre stata garantita la piena funzionalità della rete di Pronto soccorso regionale e che nei casi critici si ricorre a contrattualizzazioni con cooperative in grado di offrire personale idoneo, preparato e specializzato".
A ribadirlo è la Fimmg nell’ultimo Consiglio Nazionale del sindacato, svoltosi di recente a Roma. Una conditio sine qua non "per una necessaria e urgente riorganizzazione della medicina territoriale che vede la Medicina Generale, sia nella risposta individuale sia collettiva, protagonista della governance clinica e organizzativa delle cure primarie. Lo status di libero professionista convenzionato è l’unico strumento efficace per il mantenimento del rapporto fiduciario e di prossimità con i cittadini e le comunità in cui opera, rafforzato dalla scelta del cittadino del proprio medico".
A pensarla così è il presidente dello Snami, Angelo Testa che si scaglia contro il Pnrr e il DM71 definendo, quest'ultimo, "una toppa peggio del buco" per risolvere i problemi inerenti all'esercizio della Medicina Generale e alla riorganizzazione della medicina del territorio. Un combinato disposto che peggiora la già difficile situazione. "L’impressione che abbiamo - ha dichiarato Testa - è quella di uno stato confusionale. Si pensa di centralizzare l’assistenza territoriale e nello stesso tempo di mantenerne la capillarità. Con il numero dei medici in calo costante sarà dura pensare di offrire una soluzione, figuriamoci entrambe".