Luci sulla Palestina, la sanità si mobilita
L’iniziativa “Luci sulla Palestina. 100 ospedali per Gaza” ha voluto ricordare i 1.677 operatori sanitari uccisi nella Striscia e gli oltre 60mila palestinesi morti negli ultimi due anni. Alle 21.00, in decine di città, si è svolta una lettura a staffetta dei nomi dei sanitari caduti, accompagnata da fonti di luce simboliche.
Hanno partecipato presidi da Ravenna, Faenza, Forlì, Cesena, Rimini, Riccione, Novafeltria, Roma e provincia, oltre a strutture in Lombardia, Veneto, Valle d’Aosta, Sicilia e molte altre regioni. In Lombardia, secondo la Fp Cgil, hanno aderito oltre 3.500 lavoratori della sanità con presìdi davanti a più di 30 ospedali.
La Fnomceo ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa. “Uccidere un medico significa annientare il diritto alla salute”, ha dichiarato il presidente Filippo Anelli, che ha anche lodato l’impegno del Governo per l’accoglienza di bambini palestinesi feriti.
Da Foggia, l’Ordine dei Medici ha ribadito la condanna per le violazioni dei diritti umani e ha chiesto l’apertura urgente di corridoi umanitari. L’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna ha parlato di “genocidio” e ha invitato alla partecipazione come gesto simbolico e collettivo.
Anche l’Omceo di Torino ha aderito, insieme a una lunga lista di realtà professionali che hanno chiesto il cessate il fuoco, il rispetto del diritto internazionale e il riconoscimento dello Stato di Palestina.