Il futuro della sanità pubblica passa dai professionisti
Secondo il segretario nazionale Pierino Di Silverio, è ormai innegabile il fallimento del modello di “aziendalizzazione” che ha guidato la sanità pubblica negli ultimi decenni. Nato per ridurre costi e aumentare l’efficienza, questo sistema ha finito per trasformare i medici in semplici “fattori produttivi”, privandoli dell’autonomia clinica e relegandoli ai margini dei processi decisionali. Le mega-aziende sanitarie, lungi dal migliorare i servizi, hanno spesso allontanato i vertici dai territori e peggiorato il rapporto con i cittadini e i professionisti.
Le chiavi del cambiamento: un nuovo governo clinico. La proposta Anaao punta su un modello di “governo clinico” che metta al centro i professionisti della salute, rafforzandone ruolo e responsabilità e coinvolgendo attivamente le comunità locali. Tra le misure operative si prevedono il potenziamento dei dipartimenti e dei consigli sanitari con pareri vincolanti, l’introduzione di Direttori Clinici accanto ai Direttori Generali e un riequilibrio dei poteri tra politica, management e professionisti.
Solo con una governance partecipata e condivisa sarà possibile pianificare servizi sanitari di qualità, rispondendo efficacemente alla crescente domanda di cura, in particolare per le cronicità.
Stato giuridico e contratti: riconoscere la specificità medica. Altro punto chiave della proposta è la necessità di ridefinire lo stato giuridico dei dirigenti medici e sanitari, oggi in una posizione ambigua tra dipendenti pubblici e responsabili clinici ed economici. Anaao chiede una disciplina speciale che valorizzi competenze e responsabilità, introduca flessibilità lavorativa (part-time, incarichi mirati, coinvolgimento di specializzandi e pensionati) e renda più realistico e accessibile il modello di libera professione intramoenia.
La contrattazione deve tornare a essere guidata dal Ministero della Salute, superando l’attuale gestione centralizzata dalla Funzione Pubblica.
Ssn e Università: una partnership da rivedere. Anaao sottolinea infine come la riforma del Ssnnon possa prescindere da una revisione dei rapporti con l’Università. Serve fermare la “clinicizzazione” eccessiva e l’abuso delle risorse pubbliche, garantendo al contempo pari trattamento per il personale Ssn e universitario. Tra le proposte: revisione del ruolo dei docenti nelle aziende sanitarie miste, valutazioni annuali obbligatorie e riforma del Collegio di Direzione con funzioni integrate.
Una riforma necessaria per il futuro del Ssn. Il quadro tratteggiato da Anaao è chiaro: senza una svolta radicale, che ponga al centro la figura del medico e riconosca la complessità delle sue responsabilità, il Ssnrischia di non reggere le sfide del futuro. Questa proposta arriva in un momento cruciale e si pone come base per il dibattito politico e tecnico in corso sulla riforma della sanità pubblica.