L'endocardite infettiva rappresenta una condizione clinica ad elevata letalità, con tassi di mortalità che storicamente oscillano tra il 15% e il 30%. Il trattamento standard prevede tradizionalmente 4-6 settimane di terapia antibiotica endovenosa esclusiva. Studi precedenti, in particolare il trial randomizzato Poet, hanno dimostrato la non-inferiorità del trattamento orale parziale dopo almeno 10 giorni di terapia iv in una popolazione di pazienti selezionati e stabili con endocardite infettiva sinistra. Le attuali linee guida della Società Europea di Cardiologia (Esc) raccomandano di considerare il passaggio agli antibiotici orali in pazienti attentamente selezionati e con decorso clinico favorevole, dopo 7-14 giorni di terapia iv.
Lo studio retrospettivo di coorte Endo-Oral ha avuto come obiettivo primario la valutazione dell'efficacia della terapia antibiotica con passaggio orale (oral switch) rispetto alla terapia iv esclusiva nella gestione dell' endocardite infettiva in condizioni di routine clinica, estendendo l'analisi anche a pazienti che sarebbero risultati non idonei (Poet-ineligible) secondo i criteri restrittivi del trial Poet.

Metodologia e coorte in esame
Lo studio osservazionale ha incluso 333 partecipanti adulti, trattati per endocardite infettiva (definita secondo i criteri Duke 2023) in due centri terziari francesi tra gennaio 2016 e dicembre 2023. I soggetti inclusi avevano ricevuto almeno 10 giorni di terapia antibiotica efficace. La popolazione è stata suddivisa in un gruppo trattato esclusivamente per via endovenosa (233 pazienti) e un gruppo con passaggio a terapia orale (100 pazienti). Il 44.7% dei partecipanti era classificato come Poet-ineligible, includendo soggetti con endocardite infettiva destra, immunosoppressione o uso di droghe iv.
L'esito primario era il fallimento del trattamento (decesso, recidiva o necessità di terapia soppressiva) entro 90 giorni dal completamento del ciclo antibiotico iniziale.

Risultati principali e impatto clinico
L'analisi aggiustata non ha rilevato una differenza significativa nel fallimento del trattamento tra i due gruppi. Il Cox regression model con switch orale come variabile tempo-dipendente ha mostrato un Hazard Ratio (HR) di 0.55 in favore dello switch orale, confermando la non-inferiorità terapeutica. L'assenza di differenze significative nel fallimento del trattamento è stata mantenuta anche nel sottogruppo di pazienti Poet-ineligible (HR=0.69).
Un risultato secondario di rilievo ha riguardato i giorni vivi fuori dall'ospedale (Daoh). Il gruppo con switch orale ha registrato un numero mediano di Daoh significativamente superiore (59.0 giorni vs 47.0 giorni, p=0.001). Questo aumento mediano di 12 giorni di vita extra-ospedaliera suggerisce benefici diretti sulla qualità di vita del paziente e potenziali risparmi economici, stimati in migliaia di euro per caso di endocardite infettiva.
Non è stata riscontrata alcuna differenza significativa negli eventi avversi tra i due gruppi. Tuttavia, gli autori hanno rilevato che uno switch precoce (< 10 giorni di terapia iv efficace) nel sottogruppo con terapia orale era associato a un rischio di fallimento significativamente maggiore (27.8% vs 6.1%, p=0.006).
Lo studio Endo-Oral supporta l'adozione del passaggio orale nella gestione di routine dell'IE, anche al di là dei criteri di inclusione storicamente restrittivi dei trial clinici. Tale strategia rappresenta un'alternativa sicura alla terapia iv esclusiva, con la capacità di aumentare i giorni di degenza extraclinica.

Bibliografia
Rallet B, et al. Should we extend the use of oral antibiotics in infective endocarditis? The ENDO-ORAL study. Clin Infect Dis 2025. DOI: 10.1093/cid/ciaf452