Svolta nella terapia del tumore al seno metastatico e bassa espressione della proteina Her2 (Her2 low). L’Aifa ha approvato la rimborsabilità di trastuzumab deruxtecan, anticorpo monoclonale farmaco-coniugato sviluppato da Daiichi Sankyo e AstraZeneca, che si è dimostrato in grado di migliorare in modo sostanziale sia la sopravvivenza libera da progressione (Pfs) che la sopravvivenza globale.
Secondo uno studio clinico pubblicato su Circulation, una delle terapie utilizzate nel diabete potrebbe diventare una strategia in alcuni pazienti con ipertensione resistente, riducendo i valori e di conseguenza il rischio di eventi quali insufficienza cardiaca e ictus.
Nonostante numerosi tentativi e studi clinici, attualmente non esistono trattamenti approvati per questa malattia grave e potenzialmente pericolosa per la vita. Ma ora, in una ricerca innovativa, gli scienziati guidati dal biochimico Nabil G. Seidah del Montreal Clinical Research Institute (IRCM) hanno scoperto che il gene PCSK7 produce una proteina chaperone PCSK7 che regola l’apoB, la principale proteina delle particelle di colesterolo LDL.
La Commissione europea (CE) ha approvato lebrikizumab per il trattamento di pazienti adulti e adolescenti (di età pari o superiore a 12 anni, con un peso corporeo di almeno 40 kg) affetti da dermatite atopica da moderata a grave (AD), che sono candidati per la terapia sistemica. Si tratta di un anticorpo monoclonale che si lega alla proteina IL-13 ad alta affinità per prevenire specificatamente la formazione del complesso eterodimero IL-13Rα1/IL-4Rα e la successiva segnalazione, inibendo così gli effetti biologici di IL-13, citochina che guida il ciclo infiammatorio cutaneo.
In uno studio multicentrico, randomizzato, controllato, durato 3 anni, il trattamento intensivo con farmaci antipertensivi con l’obiettivo di portare la Pas a valori al di sotto dei 120 mmHg ha ridotto del 12% gli eventi cardiovascolari maggiori (infarto, ictus, morte cardiovascolare, rivascolarizzazione o ospedalizzazione o visita al pronto soccorso per patologie cardiache) nei soggetti ad alto rischio rispetto al trattamento standard con un target di Pas inferiore a 140 mm Hg.
Un recente studio suggerisce che la terapia con semaglutide potrebbe essere una potenziale opzione terapeutica per i pazienti che dopo chirurgia bariatrica non hanno raggiunto una perdita di peso soddisfacente, hanno registrato un recupero di peso e hanno mantenuto un BMI di 40 kg/m2 o più. Questi risultati forniscono prove preziose a sostegno dell’efficacia di semaglutide per la perdita di peso in tali pazienti.
La pandemia ha avuto un impatto sostanziale sul consumo di antibiotici nella comunità nell’UE/SEE tra il 2020 e il 2022, con modelli di consumo orientati al ribasso. Ma un recente ulteriore esame dei comportamenti locali di prescrizione e consumo di specifici gruppi di antibiotici riporta ai livelli pre-pandemici.