“Il meccanismo d’azione di bimekizumab è assolutamente innovativo”, dichiara Paolo Gisondi, docente di Dermatologia presso l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona. “È un anticorpo monoclonale diretto sia contro l’interleuchina 17 A, che contro l’interleuchina 17 F, rendendolo diverso rispetto alle altre molecole disponibili oggi, che sono dirette solo contro l’interluchina 17 A o contro il suo recettore. Questa non è solo una differenza classificativa, ma lo è in termini di efficacia. Perché per medici e pazienti, bimekizumab costituisce un’ottimizzazione dei trattamenti in essere. I tempi di somministrazione, poi, sono molto agevoli: si passa, infatti, da due iniezioni sottocutanee una volta al mese nella fase di induzione, a una volta ogni due mesi in quella di mantenimento”.
Così Piergiorgio Malagoli, responsabile PsoCare Unit Irccs Policlinico San Donato di Milano: “Le aspettative dei pazienti psoriasici sono molto alte, anche perché negli ultimi anni l’informazione sulla patologia e sulle soluzioni terapeutiche è aumentata, così come la consapevolezza di poter curare e gestire una malattia di cui soffrono da decenni e per la quale non hanno avuto una risposta adeguata. Anche se l’armamentario terapeutico per la psoriasi è oggi costituito da molecole innovative in grado di garantire un alto livello qualitativo, la novità del meccanismo d’azione di bimekizumab lo mette nelle condizioni di misurarsi sia nei confronti dei pazienti naïve, sia in coloro che hanno sperimentato fallimenti con altri trattamenti, permettendo di compensare le difficoltà incontrate. Oltre all’efficacia, poi, il farmaco ha manifestato un buon profilo di sicurezza. E questo è fondamentale per una malattia cronica come la psoriasi. Con queste molecole, infatti, vengono bloccate le citochine infiammatorie, ma se si sospende la terapia, nella maggior parte dei casi la malattia si ripresenta. Ecco perché avere oggi a disposizione farmaci che possono essere utilizzati per lunghi periodi di tempo, permette di avere malati di psoriasi con un controllo pressoché totale della malattia”.
I dati dello studio open label extension Be Bright, presentati all’ultimo Congresso dell’Accademia europea di dermatologia e venereologia, hanno dimostrato come oltre 8 pazienti su 10 (82%) che con bimekizumab hanno ottenuto la completa skin clearance (PASI 100) dopo 16 settimane di trattamento, hanno mantenuto la risposta Pasi 100 e la qualità di vita correlata alla salute fino a 3 anni.
In occasione di un incontro di presentazione del farmaco, Ucb Pharma ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione sulla patologia chiamata: “Metti la psoriasi fuori gioco” per aiutare i pazienti a conoscere la propria malattia. L’iniziativa, che ha come punto di riferimento il sito mettilapsoriasifuorigioco.it, si declinerà in una campagna social e in un contest, dove i partecipanti sono invitati a realizzare un video in cui mostrano come giocano a calcio, mentre raccontano la loro sfida contro la psoriasi. I protagonisti dei video che avranno ottenuto il maggior numero di “like” saranno chiamati a partecipare a un torneo di calcetto, che si disputerà a Torino in occasione della Giornata mondiale della psoriasi, il 29 Ottobre 2023. Testimonial della Campagna è Claudio Marchisio, ex giocatore italiano centrocampista, affetto da psoriasi.