A costituire un tassello aggiuntivo nel percorso di cura è l’approvazione della rimborsabilità di pertuzumab in neoadiuvante da parte di Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), in linea con le indicazioni dell'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema). Grazie alla sua comprovata efficacia, pertuzumab rappresenta un’opzione terapeutica di valore per migliorare le prospettive di guarigione delle pazienti affette da tumore alla mammella HER2+ in fase precoce e ad alto rischio di recidiva. "La notizia della rimborsabilità di pertuzumab in neoadiuvante era fortemente attesa dalla comunità scientifica italiana. Come dimostrato dagli studi registrativi, la terapia offre, infatti, importanti vantaggi clinici in questa indicazione nelle pazienti definite ad 'alto rischio di recidiva perché consente di aumentare l’efficacia della terapia preoperatoria, incrementando in modo statisticamente significativo i tassi di risposta patologica completa rispetto al solo trastuzumab più chemioterapia, mostrando inoltre tassi di sopravvivenza libera da progressione superiori. Inoltre, l’utilizzo della terapia neoadiuvante e il raggiungimento della risposta patologica completa permettono di ottenere importanti informazioni prognostiche, utili a personalizzare il trattamento, in caso di residuo di malattia". Dichiara il Prof. Claudio Zamagni, Direttore di Oncologia Medica Senologica e Ginecologica e Responsabile clinico della Breast Unit, IRCCS Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, Ospedale di Sant'Orsola.