
Il vicepresidente della Camera ha inoltre ricordato i benefici della legge, da lui promossa nel 2021, relativa alla diffusione obbligatoria dei defibrillatori, che ha ridotto la mortalità cardiaca del 90% nei casi in cui l'intervento è avvenuto entro i primi minuti dall'evento. Ora, la grande sfida riguarda le malattie renali, che hanno un impatto economico notevole sul Servizio Sanitario Nazionale, soprattutto per i costi della dialisi. Mulè ha chiuso il suo intervento esprimendo l'auspicio che la legge sulla Mrc possa essere approvata entro la prima metà del 2025, e che il Senato possa ratificarla in tempi brevi. "Il nostro obiettivo è anticipare le sfide future e garantire una diagnosi precoce per ridurre i decessi e i costi sanitari legati alla malattia renale cronica", ha concluso.
L’intervento è stato accolto positivamente dai soci Sin e Stefano Bianchi, Presidente uscente Sin, ha commentato: "Apprezziamo profondamente l'impegno dell'onorevole Mulè nel porre la prevenzione della malattia renale cronica al centro dell’agenda politica. Questa proposta di legge rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore consapevolezza e prevenzione di una patologia che colpisce ben 5 milioni di persone solo nel nostro Paese. Siamo pronti a collaborare per rafforzare ulteriormente questo impegno per un miglioramento della salute degli italiani”.