EvdRispondere ai bisogni insoddisfatti delle donne con tumore al seno metastatico e supportarle nella comprensione del percorso terapeutico. Sono questi i principali obiettivi di “In Seno al Futuro”, una campagna di sensibilizzazione di Daiichi Sankyo e AstraZeneca, con la collaborazione delle Associazioni Pazienti Andos Onlus Nazionale e Europa Donna Italia Aps, della Società Italiana di Psico-Oncologia (Sipo), e con il patrocinio di Fondazione IncontraDonna e Salute Donna Odv, presentata di recente a Milano.
La campagna “In Seno al Futuro” nasce dall’esigenza di accompagnare le pazienti nel percorso di cura, dalla diagnosi al trattamento, e si sviluppa attraverso 5 video che raccontano questo cammino. La voce narrante della storia è affidata a La Pina, conduttrice e speaker radiofonica di Radio Deejay, che introduce e chiude ogni puntata e invita a riflettere sul significato più profondo delle immagini che scorrono.
Ogni video rappresenta una fase del viaggio ed è contraddistinto da un simbolo, un’immagine evocativa che richiama il significato di ogni singolo momento vissuto: l’onda, per raffigurare l’attimo impetuoso e travolgente della diagnosi; l’albero, ramificato come le tante opzioni terapeutiche a disposizione e come le molteplici figure professionali che prendono in carico la paziente; lo specchio che permette di guardarsi dentro e di avere una percezione di sé come persona e non come paziente e, infine, una tavolozza di colori che la donna ha in mano per poter ridipingere la propria vita, attraverso il sostegno e il ritorno ad una socialità più consapevole. Tutti i contenuti, compresi gli approfondimenti sulla patologia, sono contenuti sul sito dedicato www.insenoalfuturo.it
Quella del tumore al seno metastatico, sempre di più, oggi è una condizione cronicizzabile, anche se non guaribile, perché esistono diverse possibilità terapeutiche, grazie alle quali le pazienti possono convivere con la malattia e mantenere una buona qualità di vita, anche per anni.
“I progressi scientifici in quest’ambito hanno consentito un aumento della sopravvivenza di queste pazienti e si può affermare che il tumore in fase avanzata ha sempre più spesso il carattere di malattia ‘cronica’. Le possibilità di trattamento sono prevalentemente farmacologiche e sono molteplici. La scelta dipende da molti fattori: la storia clinica della paziente, dal tipo di tumore e dalle sue caratteristiche molecolari, dal numero e dalla posizione delle metastasi. Per i tumori HR positivi abbiamo la terapia ormonale o endocrina che può essere combinata a farmaci target. Per il tumore HER2 positivo la chemioterapia e i farmaci anti HER2. In un sottogruppo di tumori triplo negativi possiamo sfruttare l’immunoterapia che coinvolge il sistema immunitario. A queste opzioni si aggiungono le terapie loco-regionali, come la chirurgia, la radioterapia e la radiologia interventistica", ha spiegato la Professoressa Valentina Guarneri, Professore Ordinario di Oncologia Medica, Università di Padova.
Nel percorso di cura, oltre al trattamento farmacologico o chirurgico, è fondamentale che sia incluso anche un sostegno psicologico per approfondire l’impatto psico-emotivo del cancro e per intervenire sui fattori psicologici, comportamentali e sociali che possono presentarsi nel processo di malattia e di cura. Lo specialista in grado di trattare questo aspetto è lo psico-oncologo.
“A partire dal momento in cui riceve una diagnosi, una paziente con tumore al seno metastatico potrebbe soffrire di ansia, depressione e distress emozionale, che va da sentimenti di vulnerabilità, tristezza e paura, a condizioni più gravi quali depressione, ansia, panico e isolamento sociale. Il percorso che lo psico-oncologo disegna con lei ha l’obiettivo di migliorare la sua qualità di vita, limitare il rischio di conseguenze psicopatologiche importanti, aiutarla a mantenere il controllo in una fase delicata della malattia e a riprogettare la propria vita. L’intervento psico-oncologico deve essere rivolto anche alla famiglia della paziente. Da anni, la SIPO e le Associazioni Pazienti si stanno battendo affinché questo servizio fondamentale nel percorso di cura sia messo a disposizione in tutte le Breast Unit”, ha dichiarato Marco Bellani, Università degli Studi dell’Insubria e Past President SIPO, Società Italiana di Psico-oncologia.