EvdI disturbi mentali costano all’Italia 20 miliardi di euro l’anno, circa il 3.3% del Pil, e perdite complessive per oltre 63 miliardi di euro, legate alla perdita di produttività, all’assenteismo e alla disoccupazione di lunga durata. Oggi, in Italia, si investe il 3.4% della spesa sanitaria nazionale in salute mentale; se il Paese aumentasse tali risorse fino a raggiungere il target del 5%, si registrerebbero benefici diretti e indiretti per 10.4 miliardi di euro. Per ogni euro investito in salute mentale, il Sistema-Paese ne guadagna 4.7. È quanto emerge dal rapporto “La salute mentale come motore della crescita socio-economica dell’Italia”, realizzato da Angelini Pharma in partnership con The European House – Ambrosetti e presentato a Roma, presso il Ministero della Salute, nel corso dell’evento “Headway® – A New Roadmap in Brain Health: Focus Mental Health”. Il rapporto, oltre a fotografare l’epidemiologia dei disturbi mentali in Italia, esplora anche il ruolo della salute mentale nella crescita economica del Paese, calcolando il Roi, il ritorno sull’investimento, e indagandone gli impatti diretti e indiretti sulla produttività e sul mondo del lavoro.
“La salute mentale è una priorità che va oltre l'individuo, influenzando famiglie, aziende e coesione sociale, con un impatto sull’intero Sistema-Paese, ha commentato Sergio Marullo di Condojanni, CEO di Angelini Industries. L'impegno dell’industria farmaceutica è cruciale, come dimostrano gli importanti investimenti in innovazione e le numerose partnership strategiche sviluppati a livello globale e mirati a rispondere a bisogni clinici non ancora soddisfatti nel settore dei disturbi neurologici e mentali, una delle priorità globali, subito dopo l'oncologia. Da oltre 50 anni, Angelini si dedica al miglioramento della Brain Health, combinando innovazione scientifica e impatto sociale. Grazie al nostro Venture Capital abbiamo affiancato alla ricerca interna un approccio di open innovation, investendo in soluzioni di cura estremamente avanzate mentre, per quanto riguarda il sociale, siamo impegnati con numerose iniziative nella lotta allo stigma purtroppo associato ai disturbi di questa natura. L'iniziativa "Headway® – A New Roadmap in Brain Health" è un esempio concreto del nostro impegno: fornisce un quadro dei bisogni di salute mentale in Europa per diffondere best practice e aiutare i policymaker ad agire dove c'è più necessità”.
“Il 12% della popolazione italiana vive con problemi di salute mentale, che oltre ad essere debilitanti nella prevalenza dei casi mettono a serio rischio la possibilità di lavorare non solo dei pazienti ma anche dei loro familiari, che vivono su di loro la malattia del loro caro.” – ha commentato il Prof. Alberto Siracusano, Professore Ordinario, Università Tor Vergata di Roma; Direttore Scuola di Psichiatria; Coordinatore del Tavolo Tecnico sulla Salute Mentale – “La risposta a questa sfida dipende dall’impegno collettivo: è fondamentale promuovere un approccio "One Mental Health" per una cultura della salute mentale che risponda ai bisogni della popolazione in tutte le fasi della vita, con particolare attenzione alle donne, agli anziani e al tema drammatico della solitudine.”