
L’iniziativa consolida l’impegno di Boehringer Ingelheim e Comunità di Sant’Egidio nel percorso di partenariato, per offrire attività di informazione e di prevenzione e screening delle malattie croniche alle persone con fragilità, con l’obiettivo di indirizzarle verso percorsi sanitari e di presa in carico, anche alla luce di allarmanti dati sulla povertà e sulle malattie croniche non trasmissibili. "La partnership tra Boehringer Ingelheim e Comunità di Sant’Egidio nasce soprattutto dalla necessità, che la Comunità avverte molto profonda, di mettere in rete esperienze e capacità di ognuno” dichiara Stefano Carmenati, Amministratore Delegato della Comunità di Sant’Egidio. Molte situazioni con le quali noi veniamo in contatto sono veramente complesse. "HOPE non è solo un progetto di screening, ma un’opportunità concreta per migliorare l’accesso alla salute per chi vive ai margini del sistema sanitario – afferma Giusi Lecce, Responsabile medico-scientifico dell’HUB Salute e Prevenzione Comunità di Sant’Egidio – Si basa su una prima fase di formazione e di informazione sul diabete, sull’ipertensione e sulle malattie croniche non trasmissibili, condotte da personale sanitario (infermieri e medici) e con la presenza di un mediatore culturale debitamente formato sul tema; e una seconda fase del progetto che prevede uno screening con la misurazione di alcuni parametri chiave, al fine di intercettare precocemente condizioni di rischio e avviare i pazienti a percorsi di cura appropriati.
"HOPE rappresenta un’ulteriore opportunità per contribuire a generare un impatto positivo sulla salute delle persone e, in particolar modo, sulle comunità più vulnerabili – dichiara Morena Sangiovanni, Presidente e Amministratore Delegato di Boehringer Ingelheim Italia – Le patologie croniche, infatti, sono la sfida sanitaria più ardua sia a livello globale che italiano, visto l’impatto che generano sulla salute, sull’economia e sulla società. Sfida condivisa da Boehringer Ingelheim, impegnata da oltre 20 anni nell’area delle malattie croniche non trasmissibili e che sta indirizzando il suo impegno scientifico sulle interconnessioni cardio-renali-metaboliche