
"Una Ricerca che va avanti spedita ma che ha bisogno di un numero crescente di donne negli studi clinici per ridurre il gap che oggi esiste. Per questo è importante agevolare il loro arruolamento, rafforzando strumenti quali ad esempio gli studi clinici decentralizzati (Dct) che permettono di prendere parte alle sperimentazioni restando a casa. Le imprese farmaceutiche conoscono bene le caratteristiche femminili, in particolare tenacia e resilienza. Lo dimostra la quota 'rosa' che lavora nelle nostre aziende, 45% del totale, soprattutto nella Ricerca, oltre il 50%. E per consentire a ogni persona di esprimere pienamente il potenziale senza sacrificare altri ambiti della vita personale, abbiamo un welfare all’avanguardia che consente la piena conciliazione della vita-lavoro. Con un’attenzione specifica a salute, attività di screening e visite periodiche. Per noi - che guardiamo sempre al futuro e alla possibilità di migliorare - ancora tanto si può fare per la donna e la sua salute, e non ci tireremo indietro", conclude Cattani.