Nelle donne anziane, il rischio di insufficienza cardiaca si riduce con una maggiore attività fisica quotidiana: ma è interessante sottolineare che i benefici si rendono evidenti con quantità più elevate di normali attività quotidiane di intensità leggera e moderata, paragonabili a fare 3000 passi al giorno.
Un recente studio di coorte ha indagato la relazione tra l'età alla diagnosi del diabete di tipo 2 e il rischio di esiti cardiovascolari rispetto alle controparti non diabetiche. L'età più giovane alla diagnosi del diabete era associata a un rischio più elevato di mortalità e di esiti cardiovascolari, mortalità totale e ospedalizzazione per insufficienza cardiaca e malattia coronarica rispetto al controllo.
La Sinu è impegnata per contrastare il dilagante problema dell’incremento del tasso di obesità, concorrendo a diffondere nell'opinione pubblica una corretta informazione su questi problemi, attraverso iniziative di educazione alimentare nel mondo della famiglia, della scuola e dello sport, attraverso eventi di tipo divulgativo rivolti alla popolazione generale e non ultimo attraverso la revisione periodica di documenti di riferimento per la nutrizione e la salute pubblica come i Larn.
I numeri relativi all’incidenza dei tumori dicono che 1 europeo su 20 ha affrontato una diagnosi di cancro nel corso della propria vita. Il numero di persone che convivono con una diagnosi di cancro è in aumento nell'Unione Europea, in parte a causa dell'invecchiamento della popolazione.
L'ipocondria è collegata a un rischio di morte più elevato dell'84% per le persone affette da questo disturbo e a un rischio quattro volte maggiore di suicidio: lo dimostrano nuovi dati basati sulla popolazione che suggeriscono la necessità di ulteriori screening clinici e trattamenti per l'ipocondria, nota anche come disturbo d'ansia per la salute.
La National Association of Epilepsy Centers ha pubblicato su Neurology, la rivista medica dell'American Academy of Neurology, la nuova edizione delle linee guida per la gestione delle epilessie. Il documento è frutto di un progetto pluriennale che amplifica la precedente edizione, pubblicata nel 2010.
In Italia, oltre 10 milioni di individui adulti soffrono di dolore cronico. La stima, la prima validata a livello nazionale, è contenuta nel Rapporto Istisan “Dolore cronico in Italia e suoi correlati psicosociali" dalla “Indagine europea sulla salute” (European Health Interview Survey) 2019”, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità. L’indagine ha coinvolto oltre 44.000 partecipanti.