Stefano Carugo
Università statale di Milano
Solo il 30% dei pazienti ipercolesterolemici in cura farmacologica ha una buona aderenza alla terapia. Il Mmg ha un ruolo fondamentale, perché è colui che conosce meglio e vede più di frequente il paziente. Al congresso Esc (European society of cardiology) di Londra è stato ribadito quanto il paziente debba essere coinvolto nel processo di cura, giacché un'ipercolesterolemia non è sintomatica e spesso se ne valuta la portata. Lo stesso ampio ventaglio delle terapie oggi disponibili può aiutare nel personalizzare il trattamento, anche ai fini di una migliore compliance. Infine, il digitale: sicuramente un'opportunità da sfruttare.