Garantire a tutti l’accesso all’innovazione sanitaria, guidare questa rivoluzione tecnologica per migliore l’efficienza e l’efficacia del sistema sanitario nazionale, tutelare la salute pubblica e migliorare la qualità della vita delle persone. Ne hanno discusso medici, docenti universitari, imprenditori del settore farmaceutico ed esponenti del mondo politico ed istituzionale all’evento ‘Health Shift’ promosso dalla Fondazione Mesit (Medicina Sociale e Innovazione Tecnologica) in collaborazione con Ceis-Eehta (Centre for Economic and International Studies: Economic Evaluation and Hta, Università degli Studi di Roma Tor Vergata). Per Francesco Saverio Mennini, Capo del Dipartimento della programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio sanitario nazionale del Ministero della Salute ”bisogna lavorare sugli strumenti che possano incentivare l’innovazione, che è il motore centrale di qualsiasi settore ma a maggior ragione di quello sanitario. È necessario garantire l’accesso a maggiori trattamenti efficaci al paziente nel minor tempo possibile. Per far questo c’è bisogno di regole certe”. Il Presidente della Fondazione Mesit, Marco Trabucco Aurilio, ha sottolineato come ”la transizione sanitaria prende in causa nuove politiche il cui destinatario principale è il paziente. Per rispondere ad un aumentato bisogno di salute dei cittadini lo strumento principale è l’innovazione”. Al convegno è intervenuto anche Marcello Cattani, Presidente Farmindustria - Presidente e AD Sanofi Italia e Malta: ”Attualmente ci sono 23mila nuovi farmaci in fase di ricerca. Chi sta investendo sono i 4 giganti dell’industria farmaceutica. Al contrario In Europa la situazione è diversa è più drammatica”. E Giovanni Migliore, Presidente della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere ha parlato “medicina di prossimità come scommessa dell’Italia”.