Gaza: appello dei medici bresciani
La condanna dell’Ordine dei Medici di Brescia. "La tragedia umanitaria che si sta consumando in Palestina avrà conseguenze sanitarie devastanti nel breve e lungo termine," ha dichiarato Bettoncelli. "Come medici stigmatizziamo questa strage di civili, causata non solo dalle bombe, ma anche dalla privazione di risorse essenziali come acqua, cibo e farmaci."
L’Ordine ha chiesto con urgenza il rispetto delle leggi internazionali, continuamente violate nei territori di Gaza, e ha rinnovato l’appello per un cessate il fuoco immediato.
Il conflitto ha colpito duramente anche il personale medico: oltre 1.100 sanitari uccisi intenzionalmente, migliaia di feriti, 122 strutture sanitarie distrutte, tra cui 32 ospedali completamente rasi al suolo.
"Molti medici non hanno più una casa, lavorano senza stipendio e in condizioni di totale carenza di farmaci e presidi sanitari," ha denunciato Yaghi, evidenziando il ruolo eroico di chi continua a prestare assistenza.
Di fronte a questa emergenza, il medico palestinese ha lanciato un appello alla comunità medica affinché sostenga la popolazione di Gaza e contribuisca alla pressione internazionale per un cessate il fuoco.
Secondo un recente studio di Lancet (2025), le vittime indirette - morte per malattie non curate e malnutrizione - potrebbero essere quattro volte superiori a quelle causate direttamente dalle operazioni militari. Inoltre, un’indagine di Oms e Unicef segnala 71 mila bambini e 17 mila donne in stato di malnutrizione grave.
"Ogni giorno vediamo persone svenire per strada perché da giorni non assumono cibo né acqua," ha dichiarato Yaghi. "La comunità internazionale non può continuare a ignorare questa tragedia".