EvdFimmg e Sumai, pur esprimendo solidarietà con i colleghi dipendenti del Ssn ci tengono ache le norme previste dalla legge finanziaria sul 'taglio' delle pensioni non riguardano i Mmg e gli altri medici convenzionati e liberi professionisti aderenti alle casse previdenziali private. Nel frattempo l'Unione Medici Italiani sulla questione lancia un avvertimento: "Anche per la previdenza come per la sanità l’obiettivo è sempre lo stesso e ciò creare alternative a pagamento nel privato e quanti non se le possono permettere, si arrangiano".
Le rassicurazioni della Fimmg. Il segretario generale della Fimmg Silvestro Scotti tiene a rassicurare i medici di medicina generale: "I tagli alle pensioni calcolate con il metodo retributivo per gli anni ante-96 riguardano i contribuenti Inps, non quelli dell’Enpam, che riguarda le pensioni dei medici di famiglia e degli altri camici convenzionati e liberi professionisti, ma è ente con caratteristica privatistica. Siamo comunque solidali con i colleghi che vedono alterato un diritto acquisito dato giustamente da loro per scontato e in base al quale avevano programmato il tenore di vita tenendo conto dell’età più fragile. Un paese che modifica diritti acquisiti non mi sembra un paese civile".
E quelle di Sumai. “Vorrei tranquillizzare i colleghi specialisti ambulatoriali convenzionati e transitati alla dipendenza in attività e iscritti all’Enpam, all’Enpap, all’Enpab e all’Enpav rispetto ai cambiamenti previsti dalla prossima Legge di Bilancio”. Così Antonio Magi segretario generale del Sumai Assoprof spiega che le modifiche previste dalla Finanziaria “impattano solo sul sistema pensionistico dei medici iscritti all’Inps, lasciando dunque invariato quello dell’Enpam. Le modifiche toccano principalmente i medici con contributi Inps fino al 31 dicembre 1995, che avranno un sistema pensionistico misto (retributivo e contributivo). “Per l’uscita anticipata – aggiunge – si mantiene il requisito di 62 anni di età e 41 anni di contributi, ma l’assegno pensionistico sarà calcolato col metodo contributivo, con un tetto di circa 2.250 euro lordi mensili fino a 67 anni. Inoltre, le finestre di attesa per la pensione si allungano a 6 mesi per i privati e a 9 per i pubblici, prolungando l’età di pensionamento effettiva”.
L'avvertimento dell'Unione Medici Italiani (Umi). "Anche per la previdenza come per la sanità l’obiettivo è sempre lo stesso e ciò creare alternative a pagamento nel privato e quanti non se le possono permettere, si arrangiano" Così si conclude la nota stampa firmata dal presidente dell'Umi Francesco Falsetti in cui elenca tutte le conseguenze del provvedimento inserito nella legge Finanziaria sulle pensioni dei medici del Ssn.
"Le norme in materia previdenziale contenute nella bozza di Legge di Bilancio 2024 - si legge nella nota - prevedono gravi tagli ai futuri trattamenti di quiescenza per alcune categorie, medici dipendenti compresi, oltre alla reiterazione della ridotta rivalutazione per quelle in essere oltre i 2.000 euro circa lordi mensili.
Oltre alle dirette conseguenze sulle pensioni future ed in atto, le attuali proposte, se confermate, rischiano di produrre un nuovo disastro sul Ssn in quanto i medici che operano nelle strutture ospedaliere, che già hanno maturato titolo per andare in pensione, si dimetteranno entro il 31.12.2023 per evitare le penalizzazioni previdenziali che entreranno in vigore con il 2024.  Evidentemente il Ministro delle Finanze “non si parla” con il Ministro della Salute e le scelte sono prese senza valutare le conseguenze sull’assistenza dei malati. La nuova fuga di medici che si potrebbe determinare dalle improvvide proposte economiche potrebbero provocare la chiusura di migliaia di posti letto, la chiusura di reparti e forse anche d’interi ospedali ed inevitabilmente un ulteriore allungamento delle liste di attese estese anche ad altre discipline, accertamenti e visite. Dopo la stangata della “Fornero” questo   Governo fa di peggio e realizza un nuovo 'colpo di mano' in quanto lascia uguali i contributi richiesti ai medici e ad altre categorie e ne riduce i trattamenti di quiescenza".