Le nuove regole gattopardiane per l'accesso a Medicina
Secondo Pierino Di Silverio, segretario Nazionale Anaao-Assomed, la modifica delle modalità di accesso solleva interrogativi significativi. Il primo riguarda la qualità della preparazione degli aspiranti medici: per mesi, migliaia di studenti si sono affidati a corsi di formazione non regolamentati, senza alcuna certezza sulle effettive competenze acquisite. Il secondo dubbio riguarda il criterio di selezione: il punteggio ottenuto nel test sarà determinante, aprendo il rischio di un ritorno al cosiddetto "baronato selvaggio" che per anni ha caratterizzato l’accesso alla professione.
Il costo dell'incertezza
A farne le spese sono soprattutto le famiglie, che investono somme considerevoli per garantire ai figli una preparazione adeguata, senza la garanzia di un percorso stabile. La confusione normativa e le continue modifiche al sistema di selezione generano ansia e incertezza, elementi che incidono profondamente sulla serenità degli studenti.
La questione va oltre il semplice accesso all’università: si tratta di un problema strutturale che riguarda il diritto allo studio. Come sottolinea Di Silverio, la riforma confonde l’accesso con un’iscrizione a tempo determinato, contribuendo a un fenomeno che va ben oltre il sistema universitario: la precarizzazione della formazione e della carriera medica.
Verso un futuro incerto
Se la nuova selezione per Medicina non garantisce stabilità, è inevitabile prevedere una pioggia di ricorsi da parte degli studenti che si sentiranno penalizzati da un sistema ancora poco chiaro e strutturato. Nel frattempo, il dibattito continua, mentre il mondo accademico e medico attende di capire se questo cambiamento sarà davvero l'inizio di una nuova era o solo una riforma di facciata. Quello che è certo è che il percorso per diventare medico resta un cammino accidentato, dove le regole si modificano senza una strategia chiara. E, in questo scenario, i giovani aspiranti camici bianchi rischiano di essere i primi a pagarne le conseguenze.