Sotto i riflettori il nuovo allegato 2 del decreto che indica 'i criteri aventi valore prescrittivo'. Al riguardo le 14 organizzazioni che aderiscono all’Alleanza mostrano grandi perplessità sulla distinzione fra indicazioni descrittive e misure prescrittive per una materia che dovrebbe avere una complessiva coerenza di sistema e che "non può essere scissa confermando il vecchio e dannoso modello a silos, che mette a rischio l’innovatività delle Case della Comunità”. E criticano in particolare la mancanza di riferimenti precisi sull’assetto della sanità territoriale, il distretto e le cure primarie.

In una settimana, dal 5 al 12 luglio, negli ospedali aderenti alla rete sentinella di Fiaso il numero dei ricoverati è cresciuto del 35,5%. Un balzo significativo rispetto all’incremento del 19% registrato nel corso della settimana precedente. Il fenomeno è in linea con l’andamento dell’epidemia nella popolazione generale: le ospedalizzazioni, infatti, crescono con il tipico ritardo di 6-7 giorni sui contagi.

L'Unione Medici Italiani ribadisce che la Sanità ed il personale sanitario per operare al meglio necessitano di adeguati finanziamenti e di stabilità politica. Soprattutto in questo momento in cui assume particolare rilevanza l’applicazione del recente DM 77 e la definizione degli “atti d’indirizzo” per la stipula del CCNL dell’area sanità e degli ACN della Medicina Generale e della Pediatria di Libera Scelta.

Scienziati, economisti e rappresentanti di organizzazioni della salute lanciano un appello a sostegno della proposta di un’infrastruttura pubblica europea che sviluppi vaccini e farmaci come bene comune che verrà discussa il 28 settembre presso il Parlamento Europeo. Nata all’interno del Forum Disuguaglianze e Diversità, l’idea è stata poi sviluppata da Massimo Florio con un gruppo di ricerca internazionale su richiesta dello Science and Technology panel del Parlamento Europeo. Si avvia ora il confronto con le istituzioni.

EvdA pensarla così è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe e al riguardo sottolinea che la popolazione a rischio di malattia grave è troppo estesa. “Se da un lato l’ipotesi di potenziare l’immunità di popolazione con un ‘booster naturale’ è molto suggestiva - dichiara - dall’altro la popolazione over 50 suscettibile (non vaccinati, persone che non hanno fatto la terza dose e fragili che non hanno fatto la quarta dose) è troppo numerosa. Peraltro questa 'strategia' non tiene conto dell’impatto del long Covid, la cui incidenza è correlata al numero di infezioni. Infine, una circolazione incontrollata di un virus così contagioso come Omicron 5 rischia di determinare una vera e propria paralisi di vari servizi".