Il Tar Sicilia ha recentemente accolto il ricorso presentato da Uap (l'Unione delle maggiori sigle nazionali e regionali degli Ambulatori e Poliambulatori privati autorizzati e privati convenzionati) e Anmed (Associazione nazionale medici) in merito alle prestazioni sanitarie offerte dalle farmacie, ribadendo che tali presidi non hanno la facoltà di trasformarsi in veri e propri ambulatori o di svolgere esami diagnostici che siano assimilabili a quelli erogati da laboratori e strutture sanitarie accreditate.
In seguito ad alcune notizie apparse sulla stampa secondo le quali l’Amministrazione regionale non avrebbe speso i fondi statali messi a disposizione per il recupero delle liste d’attesa, in una nota la Direzione generale welfare di Regione Lombardia informa di aver utilizzato i 260 milioni relativi agli anni 2022, 2023 e 2024, a fronte di risorse statali pari a 229.236.358 milioni.
La Commissione Salute della Conferenza delle Regioni ha espresso un netto stop al documento elaborato dal Ministero, definendolo "ridondante" e lamentando la mancanza di una chiara catena di comando. Le criticità emerse richiederebbero una revisione e una ristrutturazione sostanziale del Piano strategico-operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico per il periodo 2025-2029. Apertura al confronto è stata espressa di recente dal Dicastero della Salute.
La Fnomceo esprime il proprio rammarico per il ritiro dal Ddl Prestazioni sanitarie dell’emendamento Calandrini-Zullo, che avrebbe aperto a tutti i medici, compresi i medici di medicina generale, la prescrizione dei farmaci sottoposti a piano terapeutico, dopo 12 mesi dalla prima prescrizione. Tale apertura avrebbe garantito terapie tempestive, riducendo il rischio di interruzioni nelle cure e migliorando così gli esiti clinici.
Dal lavoro congiunto di oltre 130 associazioni è nato un documento che vuole rimettere al centro il rilancio del Servizio sanitario nazionale sempre più definanziato e depotenziato, con proposte per invertire la tendenza. Il documento, in cui si afferma che il futuro delle politiche sanitarie è nelle Cure primarie, si apre con un elenco di 10 punti chiave e si articola in due capitoli: il rilancio del Ssn, l’Autonomia differenziata fa male alla tutela della salute.