Coloro che sviluppano il diabete di tipo 2 affrontano il doppio del rischio di eventi di malattie cardiovascolari, a partire da 30 anni prima della diagnosi di diabete, secondo uno studio del registro danese condotto da Gyldenkerne et al. Utilizzando dati nazionali provenienti dalla Danimarca, lo studio ha analizzato più di 500.000 individui con e senza diabete di tipo 2 e ha scoperto che coloro che alla fine hanno sviluppato il diabete di tipo 2 hanno sperimentato il doppio degli eventi di malattie cardiovascolari rispetto alle loro controparti, con rischi elevati evidenti decenni prima della diagnosi di diabete, con odds ratio che vanno da 2.18 a 2.96 rispetto ai controlli abbinati. L'elevato rischio cardiovascolare persisteva dopo la diagnosi di diabete (HR 2.20).
Questi risultati evidenziano che il diabete di tipo 2 non è una condizione binaria definita dalla soglia relativamente arbitraria di A1c del 6.5%. Invece, rappresenta un continuum di obesità, dismetabolismo e insulino-resistenza che inizia presto nella vita, contribuendo a quella che ora è classificata come malattia cardio-renale-metabolica. Affidarsi a un cutoff di A1c del 6.5% può fuorviare i pazienti con false rassicurazioni, ritardando l'educazione critica sui necessari cambiamenti nello stile di vita e nella dieta. Inoltre, stabilisce un criterio biologicamente infondato per l'inizio di farmaci che potrebbero modificare la traiettoria delle malattie cardio-renali-metaboliche e prevenire futuri eventi avversi.

Bibliografia

  • Gyldenkerne C, et al. 2-Fold More Cardiovascular Disease Events Decades Before Type 2 Diabetes Diagnosis: A Nationwide Registry Study. J Amm Coll Cardiol 2024; 84: 2251-2259.

  • https://doi.org/10.1016/j.jacc.2024.06.050.

Intervista


Presente e futuro del trattamento dell’infezione da HIV
Antonella Castagna
Primario Unità di Malattie Infettive
IRCCS Ospedale San Raffaele Turro, Milano
Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali
Università Vita-Salute San Raffaele, Milano

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