La gestione dell'intervallo tra la prima dose di vaccino e quella di richiamo è un fattore determinante per l'esito della diffusione epidemica. “I risultati mostrano che, con risorse  scarse e tempi di attesa per le dosi lunghi, l'approccio più efficace è dare priorità assoluta alla prima dose, così da aumentare rapidamente la copertura vaccinale iniziale”, afferma Francesca Colaiori, ricercatrice del Cnr-Isc. 

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Dalla convinzione di potersi abbronzare in sicurezza all’utilizzo di creme “scadute” o di occhiali da sole sbagliati, tutto quello che bisogna sapere per proteggersi dai danni al Dna cellulare causati dall’esposizione ai raggi solari.  A lanciare un avvertimento è Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli.

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Dopo i casi registrati nel Lazio, la Simit sottolinea l’urgenza della mappatura dei casi e il controllo del vettore. “I casi individuati rappresentano solo la punta dell’iceberg, la maggior parte delle infezioni decorre in modo asintomatico: occorre fare diagnosi precoci e mappare il territorio. Questi sono i principali strumenti per contenere l’infezione” sottolinea la Prof.ssa Miriam Lichtner, infettivologo Simit.

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MSD ha annunciato che la Commissione Europea (Ce) ha approvato il vaccino pneumococcico coniugato 21-valente (V116) per la prevenzione della malattia invasiva e della polmonite causata da St. pneumoniae in individui adulti.
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Aifa ha annunciato tramite Gazzetta Ufficiale la classificazione in classe Cnn del vaccino pneumococcico coniugato 21-valente di MSD (V116) per l'immunizzazione attiva nella prevenzione della malattia invasiva e della polmonite causata da Streptococcus pneumoniae per i sierotipi 3, 6A, 7F, 8, 9N, 10A, 11A, 12F, 15A, 15B, 15C, 16F, 17F, 19A, 20A, 22F, 23A, 23B, 24F, 31, 33F e 35B in individui di età pari o superiore a 18 anni.

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Molte patologie andrologiche si sviluppano nell’adolescenza: i controlli precoci sono fondamentali per preservare la capacità riproduttiva e correggere per tempo stili di vita sbagliati (fumo, alcol, droghe, obesità). Da decenni la salute riproduttiva maschile sta subendo un preoccupante declino, rientrando così a pieno titolo tra i fattori responsabili del declino demografico, con tutte le gravi conseguenze che ne derivano sul piano sociale, previdenziale e sanitario. 

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Intervista


Congresso della Società europea di cardiologia: quali novità?
Stefano Carugo
Direttore SC Cardiologia
Policlinico di Milano

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