Per decenni è stato utilizzato l'indice di massa corporea (Bmi) come indicatore della salute di una persona. Ma questa equazione considera solo l'altezza e il peso e potrebbe non catturare un quadro accurato del rischio di una persona di incorrere in malattie legate all’eccesso ponderale, come le malattie cardiache, il diabete e alcuni tipi di cancro.
La crescente importanza dei fattori ambientali sugli eventi cardiovascolari con l'aumentare dell'età sottolinea la necessità di sviluppare modelli per i pazienti più anziani per riconoscere le condizioni ambientali in cui le riacutizzazioni sono più probabili. Il modello utilizzato in un recente studio pubblicato su JACC: Advances potrebbe essere la base di un sistema di previsione utilizzato per la pianificazione locale delle risorse cliniche a breve termine basata sull'incidenza prevista degli eventi.
La Spezia ha ospitato il XXVII congresso nazionale Cipomo (Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri). “Questo Congresso vuole essere un momento di raccordo tra i traguardi raggiunti fino ad oggi e le nuove sfide che dobbiamo porci per il futuro per il benessere dei nostri pazienti. L’evoluzione dell’oncologia, grazie ai progressi della ricerca, della diagnostica e delle terapie, ha fatto aumentare in modo esponenziale il numero di pazienti guariti o con malattia cronicizzata che oggi hanno bisogno di assistenza che, a seconda delle diverse fasi della malattia, si differenzi nei tempi, nei modi e nei luoghi di cura”. Queste le parole di Carlo Aschele, Monica Giordano e Luigi Cavanna, Presidenti del XXVII Congresso Nazionale CIPOMO.
L'ipertensione durante l'adolescenza risulta associata a un rischio più che raddoppiato di ictus entro la mezza età, confermando la correlazione anche dopo aggiustamento per diversi fattori (Bmi, dati sociodemografici e diabete). Questo dato proviene da uno studio condotto su un’ampia coorte di giovani pubblicata di recente su Stroke.
Utilizzando un algoritmo di microsimulazione che tiene conto dell'effetto sulla mortalità un team di ricercatori di Marsiglia ha dimostrato che gli interventi mirati ai tre principali fattori di rischio vascolare per la demenza – ipertensione, diabete e inattività fisica – potrebbero ridurre significativamente l'onere della demenza entro il 2040.
L'obesità è associata ad un aumentato rischio di asma e un eccesso ponderale comporta anche un minor controllo dell'asma e forme più gravi della malattia. L'obesità può causare sintomi respiratori che si sovrappongono a quelli dell'asma (quali dispnea e intolleranza all'esercizio), complicando ulteriormente la comprensione e gestione della malattia respiratoria.
Il diabete gestazionale è una condizione relativamente comune che espone sia la madre che il feto a un aumentato rischio di complicanze. Questi includono la preeclampsia o la necessità di interventi ostetrici. Un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha considerato gli effetti di due strategie di intervento: immediato e ritardato.