La Nota 97 ha aperto la prescrivibilità dei farmaci NAO alla medicina di famiglia con l'obiettivo di migliorare/semplificare la gestione della patologia dei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare. A fare il punto sulla situazione il webinar organizzato da Motore Sanità: "Nota 97 ad un anno dalla sua applicazione".
La Scuola Veneta di Medicina Generale (SVEMG) mette in campo sette eventi live, trasmessi sulla piattaforma Radiowebcureprimarie, in cui saranno trattati singolarmente temi correlati alla Mental Health e al diabete attraverso dei contributi di medici di medicina generale, farmacisti, psichiatri e diabetologi. Lo scopo è quello di analizzare le principali conseguenze della pandemia sulla gestione di tali pazienti e di acquisire elementi pragmatici di tipo comportamentale nel campo delle cure primarie.
Si chiude così il documento sottoscritto dai Presidenti degli Ordini Provinciali della Regione Lombardia. Documento in cui si sottolinea che: "l’annuncio dell’evento nazionale indetto dalla FNOMCeO per il 21 aprile sulla 'questione medica', è l’occasione per riproporre il tema del grande disagio presente in tutta la categoria professionale, espresso dalla fuga di molti colleghi dagli ospedali pubblici, dal malessere dei colleghi del privato accreditato, dalla crisi delle vocazioni in medicina di famiglia: un fatto che si ripercuote, in modo sensibile, sull’operatività del Ssn".
Questo è l'obiettivo dello Snami. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione, l’Esecutivo Nazionale Snami ha infatti deciso di programmare da subito delle manifestazioni e prese di posizione pubbliche nei comuni, province e regioni italiane per rendere capillare su tutto il territorio nazionale la protesta della categoria e le istanze del sindacato contro l'attuale stallo della Medicina Territoriale.
Secondo quanto dichiarato all'Adnkronos Salute dal segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, tra il 2022 e il 2023 potrebbero essere 9mila i medici di medicina generale a lasciare la convenzione, chiedendo di andare prima in pensione. Un numero che di fatto anticipa il buco generazionale atteso per il 2025 di 1.500-2.000 professionisti in meno ogni anno. Se questa è la realtà che si preanuncia, tre milioni di italiani in più l’anno rischiano di rimanere senza medico di famiglia.
A confermarlo è il risultato dell’ultimo Tableau de Bord® dell’Istituto Piepoli secondo cui l’81% dei cittadini ne ha 'molta' o 'abbastanza'. La fiducia è massima, 88%, tra i cittadini con più di 55 anni. Ma rimane alta anche tra le fasce d’età più giovani: ne ha 'molta o abbastanza' il 79% delle persone tra 35 e e 54 anni e il 73% degli intervistati tra 18 e 34 anni. "Quest'ultimo è un dato molto significativo - ha tenuto a sottolineare il presidente della FNOMCeO -. Si tratta infatti della fascia d’età in cui il rapporto con il medico è meno frequente".
Ne è convinto il presidente dell'OMCeO di Firenze Pietro Dattolo: “Il tempo della retorica degli ‘eroi', che ci è costata così tanti martiri, è terminato. Non lo eravamo e non vogliamo essere chiamati così, vogliamo solo essere ascoltati nell’organizzazione dei sistemi sanitari, possiamo essere preziosi con la nostra esperienza".