L'idea che la sofferenza mentale possa accelerare l'invecchiamento è diffusa in tutte le culture e in tutte le epoche. Questa nozione è stata ampiamente descritta dalle leggende del folklore e dai personaggi letterari che mostrano segni di invecchiamento accelerato quando affrontano le avversità della vita, ed è stata riportata clinicamente in individui che sembrano più vecchi della loro età quando hanno una malattia mentale.

Mentre tali rappresentazioni e resoconti possono essere confusi da interpretazioni soggettive e pregiudizi di conferma, numerose prove scientifiche hanno associato lo stress psicosociale e la malattia mentale con l'invecchiamento biologico accelerato. Le misure comuni dell'invecchiamento biologico in questi studi includono la lunghezza dei telomeri, la trascrittomica e diversi marcatori compositi dell'invecchiamento epigenetico che combinano lo stato di metilazione del Dna di più siti genomici per prevedere l'età cronologica, la durata della salute e la durata della vita. La differenza tra l'età prevista e quella cronologica è stata generalmente proposta come misura dell'invecchiamento biologico accelerato ed è stata associata a diversi esiti di malattie legate all'età. Sebbene esistano controversie sulla misura in cui questi marcatori superano i predittori clinici e sulla loro esatta rilevanza per la patogenesi della malattia, tali studi hanno aumentato la consapevolezza che i fattori di stress psicosociale e le malattie mentali possono contribuire all'invecchiamento accelerato, un importante fattore di rischio per le principali cause di morbilità e mortalità.

Tuttavia, fino a poco tempo fa, questa linea di ricerca è stata limitata da un disegno in gran parte trasversale e dalla presunta causalità unidirezionale che lo stress e la sofferenza mentale guidino l'invecchiamento accelerato. Ampliando questa visione, un recente studio ha sfruttato l'esclusivo disegno longitudinale del trial Aurora (Advancing Understanding of Recovery After Trauma), che ha coinvolto soggetti che si presentano al pronto soccorso e forniscono il Dna per la valutazione dell'età biologica poco dopo l'esposizione a un trauma psicologico. Lo studio ha scoperto che l'invecchiamento biologico accelerato al momento del trauma, misurato con la misura epigenetica dell'età di seconda generazione, GrimAge, predice il rischio di una probabile diagnosi di disturbo da stress post-traumatico (PTSD) nei 6 mesi successivi. La probabilità di PTSD a 6 mesi è aumentata di un sorprendente 44% quando si confrontano i terzili estremi (alti vs bassi) di GrimAge alla presentazione in PS. In linea con questi risultati, uno studio della UK Biobank ha dimostrato che l'età biologica, misurata con una combinazione di biomarcatori clinici, predice un aumento del rischio di sviluppare sintomi di depressione e ansia in un follow-up mediano di 8.7 anni. Questi studi longitudinali per la prima volta supportano una direzione causale per cui l'invecchiamento biologico accelerato può agire come un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di disturbi neuropsichiatrici nel tempo.

Alcune intriganti domande riguardano la cascata temporale e meccanicistica di eventi che collegano l'invecchiamento biologico con la malattia mentale. Un'ipotesi è che lo stress e i disturbi psichiatrici associati possano contribuire all'invecchiamento biologico attraverso gli effetti di usura degli effettori neuroendocrini persistentemente elevati, come i glucocorticoidi, che possono accumularsi in siti sensibili dell'epigenoma dell'invecchiamento.

Sono necessari ulteriori approfondimenti per comprendere i meccanismi, oltre che sarà interessante per gli studi futuri su questo tema determinare la misura in cui gli interventi che promuovono la salute mentale possono anche modulare in modo benefico l'invecchiamento biologico e viceversa.

 

 

Bibliografia

Zannas AS. Biological Aging and Mental Illness-A Vicious Cycle? JAMA Psychiatry 2024; 81(5): 433-434. doi: 10.1001/jamapsychiatry.2024.0084.

Intervista


Presente e futuro del trattamento dell’infezione da HIV
Antonella Castagna
Primario Unità di Malattie Infettive
IRCCS Ospedale San Raffaele Turro, Milano
Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali
Università Vita-Salute San Raffaele, Milano

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