La Dieta Mediterranea ha risvolti positivi anche dopo una diagnosi di tumore. È il risultato di uno studio realizzato nell’ambito del Progetto UMBERTO, condotto dalla Piattaforma Congiunta Fondazione Umberto Veronesi ETS - Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), in collaborazione con l'Università LUM "Giuseppe Degennaro" di Casamassima (BA). La ricerca ha mostrato che le persone che avevano ricevuto una diagnosi per qualsiasi tipo di tumore e che avevano aderito, nell’anno precedente il loro ingresso nello studio, ad uno stile alimentare ispirato ai principi mediterranei, vivono più a lungo rispetto a chi aderisce meno alla Dieta Mediterranea.

Pubblicata sulla rivista americana JACC CardioOncology, la ricerca ha analizzato i dati di 800 adulti italiani, uomini e donne, che al momento dell’ingresso nello studio epidemiologico denominato “Moli-sani” avevano già avuto una diagnosi di tumore. I partecipanti sono stati seguiti per oltre 13 anni e per tutti loro erano disponibili dettagliate informazioni sui consumi alimentari.

Considerando che il numero di pazienti che sopravvive a lungo al cancro è destinato ad aumentare nel tempo, grazie a terapie sempre più mirate ed efficaci, è cruciale capire se e quanto lo stile di vita a tavola può prolungare la loro sopravvivenza.

 

I risultati

Sono stati analizzati 476 donne (59%) e 326 uomini (41%) con un'età media di 63 ± 12 anni che riportavano diagnosi di qualsiasi tipo di cancro all'ingresso nello studio. La dieta è stata valutata in media 8.8 ± 8.3 anni dopo la diagnosi. L’aderenza alla dieta mediterranea è stata misurata mediante uno score (MDS).

I partecipanti con una maggiore aderenza alla dieta mediterranea tendevano ad avere uno status socioeconomico più elevato e avevano maggiori probabilità di essere fisicamente attivi rispetto a quelli con scarsa conformità a questa dieta. Durante 12.7 anni di follow-up, è stato registrato un totale di 248 decessi per tutte le cause, inclusi 59 decessi cardiovascolari e 140 per cancro. Tra i decessi cardiovascolari, il 25.4% era dovuto a cardiopatia ischemica e il 23.7% a malattie cerebrovascolari.

Nelle analisi di regressione di Cox aggiustate per più variabili, ogni incremento di 2 punti nell'MDS era associato a tassi di mortalità per tutte le cause inferiori del 16% (HR, 0.84; p = 0.038).

L’HR per ogni incremento di 2 punti nell'MDS aggiustato per le variabili associate sia all'esposizione che agli esiti (età, sesso, apporto energetico ed educazione per quanto riguarda la mortalità per malattie cardiovascolari; età, sesso, apporto energetico, stato di fumatore, attività fisica e terapia ormonale sostitutiva per quanto riguarda le analisi sulla morte per cancro) erano 0.69 (p = 0.032) per la mortalità per malattie cardiovascolari e 0.91 (p = 0.37) per la mortalità per cancro.

La dieta mediterranea è ricca in alimenti che sono fonti naturali di polifenoli, di composti bioattivi con attività antinfiammatorie, antiossidanti e antitumorali ben consolidate che possono essere rilevanti non solo per l’insorgenza e la progressione del cancro ma anche e forse anche di più per la prevenzione della mortalità cardiovascolare.

"Il messaggio principale di questo studio – commenta Licia Iacoviello, direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed e Professore Ordinario di Igiene Generale e Applicata dell’Università LUM - è che non bisogna mai smettere di fare prevenzione. Infatti i nostri dati mostrano che le persone che avevano avuto un tumore e che riferivano di seguito uno stile alimentare mediterraneo avevano un rischio di mortalità più basso di chi invece non aveva seguito la Dieta Mediterranea. Il beneficio era particolarmente evidente per la mortalità cardiovascolare. Altro messaggio importante di questo studio è che tumori e malattie cardiovascolari anche se apparentemente diversi condividono gli stessi fattori di rischio. È quello che in letteratura è noto come ‘common soil’, un terreno comune da cui si originano queste diverse patologie”

Il Progetto UMBERTO (Verso Una rinnovata epideMiologia nutrizionale e Biologica pEr la salvaguaRdia della saluTe e la prevenziOne dei tumori) nasce dal sodalizio scientifico tra la Fondazione Umberto Veronesi ETS e l’IRCCS Neuromed di Pozzilli e ha l’obiettivo di studiare più approfonditamente il rapporto tra alimentazione e tumori, con un focus particolare sulla Dieta Mediterranea.

Partito nel marzo 2005, lo studio Moli-Sani ha coinvolto circa 25.000 cittadini, residenti in Molise, per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari e dei tumori. Lo studio Moli-sani, oggi basato presso l’IRCCS Neuromed, ha trasformato un’intera Regione italiana in un grande laboratorio scientifico.

 

Bibliografia

Bonaccio M, et al. Mediterranean Diet Is Associated With Lower All-Cause and Cardiovascular Mortality Among Long-Term Cancer Survivors. J Am Coll Cardiol CardioOnc 2024. https://doi.org/10.1016/j.jaccao.2024.05.012

Intervista


Presente e futuro del trattamento dell’infezione da HIV
Antonella Castagna
Primario Unità di Malattie Infettive
IRCCS Ospedale San Raffaele Turro, Milano
Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali
Università Vita-Salute San Raffaele, Milano

Scroll to top