Sono stati compiuti grandi progressi nell’identificazione e nella gestione sia della malattia cardiovascolare (CVD) che dei suoi fattori di rischio, con conseguente miglioramento della mortalità aggiustata per età. Tuttavia, vi è una preoccupante mancanza di un’attenzione diretta e di dati sull’impatto delle malattie cardiovascolari nelle donne, e anche i progressi nella riduzione del carico di malattie cardiovascolari nel gentil sesso sono rallentati negli ultimi anni.

La cardiopatia ischemica è la causa primaria di mortalità per CVD sia negli uomini che nelle donne. Sono essenziali strategie mirate ai tradizionali fattori di rischio modificabili – tra cui ipertensione, fumo, dislipidemia e diabete mellito – in particolare per l’aterosclerosi, ma anche per ictus, insufficienza cardiaca e alcune aritmie. Tuttavia, persistono le sfide legate all’istruzione, allo screening e all’accesso equo a terapie preventive efficaci, e sono particolarmente problematiche per le donne di tutto il mondo e per quelle appartenenti ai gruppi socioeconomici più bassi.

Una recente review ha preso in esame gli approcci consolidati ed emergenti per migliorare la valutazione del rischio, l’individuazione precoce della malattia e le strategie preventive efficaci per ridurre l’enorme peso delle malattie cardiovascolari nelle donne.

Oltre allo screening e al trattamento dei tradizionali fattori di rischio (ipertensione, ipercolesterolemia, diabete di tipo 1 e 2, fumo di sigaretta. sovrappeso/obesità) e alla stratificazione del rischio con il ricorso agli score, validati da letteratura e applicazioni pratiche, è importante che siano presi in considerazione fattori specifici per il sesso femminile e marker di rischio non tradizionali.

Gli esiti avversi durante la gravidanza possono fornire alcune opportunità per l'identificazione e l'intervento precoce del rischio specifico per sesso. L’ipertensione gestazionale, il diabete gestazionale, il parto pretermine e la nascita di un bambino piccolo per l’età gestazionale sono fattori prognostici per CVD.

La menopausa precoce e la sindrome dell’ovaio policistico sono ulteriori fattori specifici femminili associati alla CVD. Sebbene il rischio CV complessivo sia inferiore nelle giovani donne rispetto agli uomini (a parità di età), aumenta sostanzialmente dopo la menopausa. Sono stati discussi diversi meccanismi sottostanti che includono cambiamenti nel profilo lipidico e nella distribuzione del grasso corporeo, con importanti aumenti di massa grassa e perdite di massa magra durante la transizione alla menopausa.

Anche le malattie infiammatorie autoimmuni sistemiche, più comuni nelle donne che negli uomini, sono un fattore di rischio importante ma sottoriconosciuto, oltre alla sopravvivenza al cancro e all’esposizione a radiazioni del mediastino o della mammella, o a chemioterapie o immunoterapie specifiche.

Un cenno va fatto a quei fattori di rischio sottoriconosciuti, compresi i fattori psicologici, sociali, economici e culturali. Le donne, soprattutto quelle appartenenti a popolazioni minoritarie, sono colpite in modo sproporzionato dalle disparità in termini di ricchezza, istruzione e accesso alle risorse con impatti sulla salute cardiovascolare. Gli studi hanno rilevato che uno status socioeconomico inferiore – compreso il basso reddito, i bassi livelli di istruzione e la vita in aree svantaggiate – risulta fortemente associato al rischio di malattie cardiovascolari nelle donne. La forte associazione tra condizioni di salute mentale e salute e malattie cardiovascolari è stata sempre più riconosciuta, con rilevanza sia per le donne che per gli uomini.

Un sonno considerato di durata e qualità sufficienti è associato a un minor rischio di malattie cardiovascolari, mentre al contrario la scarsa qualità è stata associata a ipertensione, aritmie, ictus, infarto miocardico e insufficienza cardiaca congestizia. Le donne, in particolare, sembra che abbiano hanno maggiori probabilità rispetto agli uomini di segnalare una durata del sonno insufficiente.

 

 

Bibliografia

Graya MP, et al. Primary prevention of cardiovascular disease in women. Climacteric 2024; 27: 104-112. DOI:10.1080/13697137.2023.2282685

Intervista


Presente e futuro del trattamento dell’infezione da HIV
Antonella Castagna
Primario Unità di Malattie Infettive
IRCCS Ospedale San Raffaele Turro, Milano
Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali
Università Vita-Salute San Raffaele, Milano

Scroll to top