
La mortalità per cancro alla mammella negli Stati Uniti è diminuita significativamente tra il 1975 e il 2019. Il progresso terapeutico ha contribuito in modo significativo a questo calo, con non meno di 30 nuovi farmaci antitumorali approvati tra il 2010 e il 2020. Le reti CISNET (Cancer Intervention and Surveillance Modeling Network) hanno sviluppato modelli di simulazione che consentono di quantificare le associazioni relative tra screening del cancro della mammella, trattamento degli stadi da I a III e trattamento delle forme metastatiche da un lato e miglioramento della mortalità per cancro della mammella dall’altro.
Diversi modelli sono stati utilizzati da CISNET, con approcci diversi. Sono state analizzate l'evoluzione della mortalità complessiva ma anche quella osservata in base allo stato dei recettori degli estrogeni e dell'ERBB2 (HER2), nelle donne di età compresa tra 30 e 79 anni e, i tassi di recidiva delle forme metastatiche e la loro sopravvivenza. I dati provengono dal database informatico del National Comprehensive Cancer Network Outcomes che riunisce 82.252 pazienti con cancro alla mammella, di cui 7.740 con recidiva metastatica.
Lo studio si è concentrato sulle donne di età compresa tra 30 e 79 anni, nel periodo 1975-2019, con un tumore maligno al seno rispetto a quelle libere. Sono stati analizzati diversi scenari: l’assenza di qualsiasi intervento diagnostico o terapeutico, la pratica del solo screening, i trattamenti solo per i tumori allo stadio da I a III, lo screening e il trattamento delle forme metastatiche e l’impatto dei 3 possibili interventi (screening, trattamento delle forme precoci e forme metastatizzate tardive).
Nel 1975, il tasso di mortalità per cancro mammario negli Stati Uniti aveva raggiunto 48 su 100.000 donne; nel 2019 era scesa a 27 per 100.000. I diversi modelli CISNET hanno evidenziato, sotto l'effetto dello screening e dei diversi trattamenti, una riduzione complessiva assoluta della mortalità del 58% (variabile dal 55 al 61% a seconda del modello). Questa mortalità, corretta per l'età, variava a seconda dello stadio ER/ERBB2, con un beneficio chiaramente più marcato nelle forme ER+/ERBB2+, dell'ordine del 71% (dal 68 al 76%) e anche nelle forme ER-/ERBB2-, dove si attesta al 39% (35-42%).
Scomponendo la riduzione complessiva della mortalità, è emerso che il 29% (19-32%) era dovuta al trattamento delle forme metastatiche, il 47% (35-60%) era legata a trattamenti recenti per gli stadi da I a III e il 25% (21-37%) era correlata allo screening mammografico. Dalle diverse simulazioni è emerso che il massimo prolungamento della sopravvivenza nelle forme metastatiche, tra il 2000 e il 2019, è oscillato tra 1.9 anni (1-2.7 anni) e 3.2 anni (2-4.9 anni).
Il guadagno di sopravvivenza è stato più pronunciato nelle forme ER+/ERBB2+, di circa 2.5 anni (2-3.4 anni) mentre è stato significativamente inferiore nel caso delle forme ER-/ERBB2-, stimato in 0.5 anni (0.3-0.8 anni).
Questo lavoro deve tuttavia essere associato ad alcune riserve. Il valore delle simulazioni eseguite era funzione dell'accuratezza dei dati di base. I modelli non tenevano conto delle potenziali disparità legate all’età, al sesso, all’origine etnica, all’efficacia variabile, a seconda delle regioni, degli screening e dei trattamenti avviati… che avrebbero potuto contribuire a distorcere i risultati sulla mortalità. Infine, non è stato affrontato il costo dei diversi interventi.
In conclusione, a seconda dei diversi modelli di simulazione CISNET, lo screening e il trattamento dei tumori al seno sono stati associati a una riduzione della mortalità del 58%, rispetto ai dati raccolti tra il 1975 e il 2019. In questa significativa riduzione interviene il 47% del progresso terapeutico negli stadi I al III, del 29% quelli per forme metastatiche e del 25% lo screening.
Bibliografia
Caswell-Jin JL, et al. Analysis of Breast Cancer Mortality in the US-1975 to 2019. JAMA 2024; 331(3): 233-241. doi: 10.1001/jama.2023.25881
Intervista
Presente e futuro del trattamento dell’infezione da HIV
Antonella Castagna
Primario Unità di Malattie Infettive
IRCCS Ospedale San Raffaele Turro, Milano
Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali
Università Vita-Salute San Raffaele, Milano