Una recente metanalisi, condotta sotto l’egida della Cholesterol Treatment Trialists (CTT) Collaboration, fornisce risposte a queste domande con maggiore precisione rispetto alle precedenti metanalisi.
Si è infatti concentrata sui dati individuali di 123.940 pazienti (di cui 25.701 diabetici) inclusi in 19 studi randomizzati, condotti in doppio cieco contro placebo, in cui le statine sono state somministrate a dosi terapeutiche variabili. In quattro di questi studi (n = 30.724, inclusi 5.340 diabetici), il controllo dell’ipercolesterolemia era intenso e, pertanto, le dosi di statine erano più elevate.
Al termine di un follow-up mediano di 4.3 anni, dosi basse o moderate di statine sono state associate all’insorgenza di 2.420 casi di diabete in 39.179 partecipanti (o 1.3% all’anno), rispetto a 2.214/39.266 (1.2% all’anno) dei soggetti senza statina, portando a un rapporto di rischio (RR) di 1.10. Alte dosi di statine richieste dal trattamento intensivo sono associate alla comparsa di 1.221 casi di diabete in 9.859 partecipanti (ovvero 4.8%/anno) rispetto a 905/9.859 del gruppo placebo (3.5%/anno), il che porta a un RR di 1.36.
In assenza di diabete al basale, la glicemia aumentava in media di 0.04 mmol/l con esposizione a dosi basse o moderate di statine, rispetto a 0.04 mmol/l con dosi più elevate. Allo stesso tempo, le variazioni corrispondenti nei livelli di HbA1c sono state rispettivamente +0.06% e +0.08%.
Nei pazienti a cui è stata misurata la glicemia basale, la maggior parte dei casi di diabete (62%) si è verificata quando i valori inizialmente ottenuti si trovavano nel quartile superiore della distribuzione di questa variabile. Non sono stati tuttavia individuati particolari fattori di rischio.
Nel soggetti con diabete al basale, il RR dell’aumento della glicemia era stimato pari a 1.10 per dosi basse o moderate di statine, rispetto a 1.24 per dosi più elevate.
Questa meta-analisi conferma l’effetto dose-dipendente delle statine sul rischio di diabete. Il rischio rimane basso e la glicemia raggiunge la soglia per definire il diabete solo in caso di un valore basale limitante, situato nel quartile superiore della distribuzione di questa variabile. Nel caso del diabete preesistente i disturbi della glicoregolazione sembrano accentuarsi un po' nelle stesse proporzioni. Tuttavia, in tutti i casi, la riduzione del rischio cardiovascolare supera di gran lunga le conseguenze di un piccolo aumento della glicemia, e i risultati degli studi randomizzati esaminati non lasciano dubbi su questo punto. Ciò non vieta, anzi, di monitorare la glicemia nei pazienti esposti alle statine, rassicurandoli sul rapporto beneficio/rischio molto favorevole di queste ultime a fronte di elevati livelli di colesterolo Ldl.

Bibliografia
Cholesterol Treatment Trialists’ (CTT) Collaboration. Effects of statin therapy on diagnoses of new-onset diabetes and worsening glycaemia in large-scale randomised blinded statin trials: an individual participant data meta-analysis. Lancet Diabetes Endocrinol 2024; 12(5): 306-319. doi: 10.1016/S2213-8587(24)00040-8.

Intervista


Presente e futuro del trattamento dell’infezione da HIV
Antonella Castagna
Primario Unità di Malattie Infettive
IRCCS Ospedale San Raffaele Turro, Milano
Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali
Università Vita-Salute San Raffaele, Milano

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