
La depressione rappresenta una sfida significativa nella popolazione anziana, colpendo oltre il 10% delle persone sopra i 60 anni e accelerando il declino cognitivo, l'handicap e la mortalità. La ricerca ha evidenziato come gli anziani sviluppino naturalmente un'infiammazione cronica, nota come "inflammaging", e siano frequentemente affetti da insonnia. Un recente studio americano ha esplorato una connessione cruciale: l'insonnia rende gli anziani tre volte più vulnerabili alla depressione in presenza di infiammazione.
Finora, nessuna ricerca aveva testato direttamente se i soggetti anziani insonni fossero più suscettibili a sviluppare sintomi depressivi in risposta all'infiammazione. Per colmare questa lacuna, un team di ricercatori americani ha condotto uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, a disegno parallelo e monocentrico. Lo studio ha coinvolto 160 adulti non depressi, di età compresa tra 60 e 80 anni, reclutati a Los Angeles tra agosto 2017 e novembre 2022. I partecipanti sono stati suddivisi in base al loro stato di sonno (53 insonni, 107 buoni dormitori) e poi randomizzati per ricevere un'endotossina (0,8 ng/kg) o un placebo. L'endotossina è stata utilizzata per indurre temporaneamente un'infiammazione del sistema nervoso, una condizione nota per provocare sintomi depressivi nell'adulto sano. L'età media dei partecipanti era di 65,9 anni, con il 52,5% donne e il 75,6% bianchi. I gruppi erano simili per caratteristiche, ad eccezione dell'insonnia, dei sintomi depressivi e degli antecedenti depressivi, più frequenti tra gli insonni. Tutti i partecipanti hanno completato lo studio.
I risultati sono stati significativi: l'esposizione all'endotossina ha provocato un aumento maggiore dei sintomi depressivi (misurati dalla sottoscala di depressione del punteggio Poms-D) negli individui insonni rispetto a quelli che dormivano bene (p = 0,001). È importante sottolineare che, mentre nei buoni dormitori l'aumento dell'umore depressivo era solo temporaneo, negli insonni esso persisteva per oltre 6 ore. L'analisi statistica ha confermato che la risposta infiammatoria era associata a un aumento dei sintomi depressivi negli insonni (?=0,33; p < 0,001) ma non nei controlli, nonostante l'endotossina inducesse reazioni infiammatorie simili in entrambi i gruppi.
A livello neurobiologico, la privazione cronica di sonno compromette la barriera emato-encefalica, facilitando la migrazione di cellule immunitarie e citochine infiammatorie nel sistema nervoso centrale, ciò che porta a neuroinfiammazione e attivazione microgliale. Queste vie neurali ipersensibilizzate reagiscono in modo esagerato alle esposizioni infiammatorie. L'insonnia, inoltre, altera l'orologio biologico, promuovendo ulteriormente l'infiammazione cerebrale e i sintomi depressivi.
Questa ricerca dimostra per la prima volta come un fenotipo comportamentale, l'insonnia, moduli il rischio di depressione legata all'infiammazione. Questa maggiore sensibilità è stata più marcata nelle donne. Gli autori sottolineano che le infezioni inducono un'infiammazione più duratura, potenzialmente causando una depressione persistente negli anziani insonni.
Alla luce di questi risultati, gli esperti raccomandano una sorveglianza rafforzata dei sintomi depressivi durante episodi infettivi o infiammatori acuti negli anziani che soffrono di insonnia. Le strategie preventive dovrebbero mirare simultaneamente all'insonnia e all'infiammazione per ottimizzare la prevenzione della depressione tardiva.
Bibliografia
Irwin MR, et al. Inflammatory Exposure and Depression in Older Adults With Insomnia: A Randomized Clinical Trial. JAMA Psychiatry 2025; 82(9):859-867. doi: 10.1001/jamapsychiatry.2025.1327.
Intervista

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Stefano Carugo
Direttore SC Cardiologia
Policlinico di Milano