È questo l’appello lanciato da Emilio Arisi, presidente della Società Medica Italiana per la Contraccezione (Smic). La Smic al riguardo ha fatto richiesta al Ministero della Salute di completare la modifica della Tabella 2 della Farmacopea Ufficiale che elenca i medicinali indispensabili da tenere obbligatoriamente in farmacia.

A puntualizzarlo è il vicepresidente dell'Ordine dei Medici di Roma, Stefano De Lillo, in risposta ad alcuni articoli, apparsi sulla stampa, sui guadagni dei Mmg che aderiscono alla campagna vaccinale contro il Covid. Interpellato dall'Agenzia Dire ha dichiarato: "Il pagamento di 6 euro a dose, che comprende le spese dello studio, le spese della segreteria e le spese per il trasporto dei vaccini è un contributo modestissimo che le Asl danno. Ma questo sevizio rientra nella generosità che i medici di medicina generale, con grande slancio e professionalità, hanno messo in quest'opera e che speriamo venga riconosciuta".

A sostenertlo Nino Cartabellotta, Presidente Fondazione Gimbe, nel suo intervento al Life Sciences Pharma & Biotech Summit, organizzato dal Sole 24 Ore. "Occorre ora approfittare della grande occasione del Pnrr - ha precisato - con riforme coraggiose per rilanciare il Ssn e la medicina territoriale".

I Mmg iscritti al Corso di formazione manterranno anche incarichi convenzionali in deroga alla normativa vigente; una parte delle risorse del Pnrr sarà impiegata già da quest'anno e per tre anni di fila per finanziare 900 borse per la MG che si andranno ad aggiungere ai finanziamenti ordinari. Queste alcune delle novità annunciate dal Ministro della Salute in risposta al recente question time della Lega sulle iniziative messe in campo per superare la carenza di medici di medicina generale sull'intero territorio nazionale.

Il 2020 è stato un anno difficile per i medici italiani e non solo perchè sono stati sempre in prima linea nell’affrontare l’emergenza sanitaria. In un recente sondaggio, realizzato Univadis Medscape Italia, i medici, infatti, hanno segnalato una riduzione degli introiti dal 10 al 25% e un aumento delle spese per le assicurazioni professionali a proprio carico. La stragrande maggioranza dei medici che ha subito una contrazione del proprio reddito è costituita da professionisti operanti in strutture sanitarie pubbliche, ma non come dipendenti.

Alla luce delle varie iniziative parlamentari in discussione e dei progetti all’esame del Ministero della Salute, Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu e Cisl Medici chiedono la ‘messa in sicurezza’ dell’area delle cure primarie e della Medicina Generale con due passaggi: subito la firma dell'accordo del triennio precedente, quindi l’apertura immediata del tavolo per un nuovo Accordo Collettivo Nazionale che riorganizzi la rete dei servizi sanitari sul territorio.