A sostenere ciò il presidente della FNOMCeO che, durante la Giornata per la Sicurezza delle Cure, ha tenuto a precisare: "La sicurezza delle cure, non ci stancheremo mai di ricordarlo, passa anche attraverso la sicurezza di chi cura. È per questo che continua incessante il nostro impegno perché la sicurezza degli operatori sanitari sia veramente una priorità dell’agenda politica”.

La frase è della professoressa Maria Elisa Sartor del Dipartimento di Scienze cliniche e di Comunità Università degli Studi di Milano, ed è stata pronunciata durante un seminario dell'Istituto Mario Negri  che ha preso spunto proprio dal libro pubblicato di recente dalla professoressa: "La privatizzazione della sanità lombarda dal 1995 al Covid-19. Un’analisi critica" in cui Sartor entra nel merito di un nodo centrale della riforma, il rapporto tra pubblico e privato, che sarà cruciale nel prossimo assetto legislativo e avrà delle conseguenze anche per i medici di famiglia.

Smi, FP Cgil Medici e Simet scrivono a Roberto Speranza affinché "intervenga per rilanciare la Medicina Generale a partire da un contratto innovativo da un punto di vista organizzativo e dignitoso da un punto di vista economico e per un Pnrr che valorizzi e rilanci la professione sanitaria". "La volontà della Sisac - scrivono - di chiudere di fretta la trattativa è evidente. Ma si tratta di un Acn scaduto e anacronistico perché non tiene conto dei programmi di riforma previsti dal Pnrr per la sanità. Bisogna aprire una nuova stagione pubblica per la sanità e la medicina di prossimità, valorizzando il ruolo dei professionisti a benefico dei cittadini".

Un concetto che Francesco Esposito, segretario nazionale Fismu, ha tenuto ad evidenziare in un commento rilasciato a M.D. Digital, quale risposta alle conclusioni dell'articolo del recente Dataroom di Milena Gabanelli, Mario Gerevini, Simona Ravizza, pubblicato sul Corriere della Sera, in cui si afferma che le risorse del Recovery Fund rischiano di essere buttate al vento se i Mmg non si convinceranno ad andare a lavorare dentro le 1.288 nuove Case di Comunità previste entro il 2026.

Il vicesindaco di Torino, Vimercati Giuseppe Figoni, ha scritto al ministro della Salute Roberto Speranza per denunciare una situazione insostenibile che vede moltissimi torinesi costretti a rivolgersi ai medici di guardia non avendo più un medico di famiglia di riferimento. Chiede di migliorare il modello della medicina territoriale,  incentivando i servizi domiciliari, quelli online e diminuendo il numero degli assistiti per Mmg.

Un'affermazione che l'OMCeO di Milano ha sostenuto, portatando tale tematica all'attenzione dei rappresentanti istituzionali a sostegno della norma, ora contenuta nel DDL Concorrenza, che impedirà di scegliere il medico imposto dalle assicurazioni sanitarie. Tale istanza era stata fortemente caldeggiata anche dall'Associazione Italiana Odontoiatri.