Come aiutare i sistemi sanitari a far fronte alla pandemia di diabete? Come garantire la traduzione in azioni politiche dei risultati della ricerca in questo settore per migliorare la cura del diabete? Sono stati questi i temi al centro della Tavola rotonda “From Concept to Coalition: national responses to the diabetes epidemic” organizzata dallo European Diabetes Forum (EUDF), nell’ambito del congresso EASD (European Association for the Study of Diabetes).
L'ultima edizione di Haleon Pain Index rileva che 9 italiani su 10 hanno sofferto di una qualche forma di dolore nel corso dell’ultimo anno e che quasi la metà di loro (46%) si sente stigmatizzata. Nel 48% dei casi il dolore porta ad isolamento e solitudine e in un terzo questa solitudine è classificabile come grave in base alla UCLA Loneliness Scale. A livello globale gli italiani sono tra coloro che lo considerano meno un tabù (31% vs. 39%) di cui non è facile parlare (29% vs. 31%) o per il quale sentirci giudicati (26% vs. 32%).
Un nuovo sondaggio condotto in più Paesi rileva che il 93% dei genitori non è in grado di identificare tutti e tre i sintomi più comuni della meningite. Sebbene l'88% consideri la meningite una grave malattia infantile, uno su tre non è a conoscenza della disponibilità di vaccini contro la meningite. I risultati sono stati pubblicati in occasione della Giornata mondiale della meningite 2023.
Uno studio dei ricercatori di Policlinico di Milano e dell’Università degli Studi di Milano ha utilizzato tecniche di sequenziamento ed editing genetico combinate a simulazioni con organoidi per scoprire l’interazione tra una variante genetica e il sesso femminile, responsabile dell’insorgenza della steatosi epatica nelle donne. La pubblicazione su Nature Medicine.
Secondo una nuova ricerca, condotta dall'Università di Glasgow in collaborazione con le Università di Aberdeen e Bath, i pazienti che vivono in comunità socio-economicamente svantaggiate non sono attualmente in grado di vedere il loro medico di famiglia per un tempo sufficiente a garantire che i loro bisogni sanitari siano soddisfatti. Ciò è particolarmente evidente nei pazienti colpiti da cronicità.
Una recente analisi, pubblicata sul Journal of Clinical Oncology, ha dimostrato che il rispetto delle linee guida relative all’esercizio fisico si associa a una significativa riduzione della mortalità per tutte le cause nei sopravvissuti al cancro a lungo termine. In uno studio che ha coinvolto 11.480 sopravvissuti, l’esercizio conforme alle linee guida è stato associato a un rischio ridotto del 25% di mortalità per tutte le cause rispetto all’assenza di esercizio (HR 0.75) in un follow-up mediano di 16 anni dalla diagnosi.
Un gruppo di ricercatori di alcune università americane ha individuato alcuni nuovi elementi che potrebbero portare a diagnosi e trattamenti più precoci della retinopatia diabetica, una grave complicanza della malattia. I risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Diabetologia.