A dispetto di un buon controllo dei fattori di rischio i soggetti con diabete di tipo 2 mantengono un elevato profilo di rischio cardiovascolare rispetto ai controlli senza diabete: lo rivela uno studio pubblicato su Circulation condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Manchester del Regno Unito.
Si tratta di una paziente, sottoposta a biopsia cutanea per una dermatosi atipica nel novembre 2019, nella quale è stata rilevata la presenza del SARS-CoV-2 con un test eseguito nel dicembre 2019. Il risultato è stato appena pubblicato sul British Journal of dermatology, in una lettera firmata da un team di ricercatori sotto la guida di Raffaele Gianotti, dell'Università Statale di Milano, in collaborazione con lo Ieo e il Centro diagnostico italiano.
Quasi un paziente su quattro con Covid-19 con disfunzione olfattiva ha affermato di non aver recuperato l'olfatto 60 giorni dopo averlo perso: lo ha dimostrato un ampio studio prospettico condotto in Europa e pubblicato sul Journal of Internal Medicine.
L’analisi dei dati relativi alla popolazione americana conferma quanto già osservato nei pazienti italiani. È quanto emerge dallo studio del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca pubblicato su Diabetes Care.
Presentato al 28° congresso nazionale SID il documento congiunto della Società Italiana di Diabetologia e della Società Italiana di Cardiologia. “Oggi più che mai – afferma il professor Francesco Purrello, presidente SID – è necessario che diabetologi e cardiologi lavorino insieme, su protocolli diagnostici e terapeutici condivisi, organizzando ambulatori gestiti in comune o forme di teleconsulto, in cui confrontarsi e prendere decisioni condivise”.
Le alterazioni di questi due sensi dovrebbero essere attentamente monitorati come primi segni di infezione da Covid-19. Secondo uno studio pubblicato su Neurology Clinical Practice, firmato da un team di medici dell’Università di Udine, quasi due terzi dei pazienti ricoverati con Covid-19 hanno sperimentato la perdita dell'olfatto e del gusto. Inoltre, in circa il 22% dei casi i disturbi dell'olfatto e del gusto sono stati indicati come i primi sintomi di infezione, precedenti anche ad altri, come febbre o mancanza di respiro.
In occasione di un evento virtuale realizzato nell’ambito del Global Health Festival è stato presentato un approfondimento sul tema sonno e salute, sull’impatto negativo sulla qualità di vita della persona e sulla correlazione con l’aumentato rischio di disturbi psichici, malattie cardio-metaboliche e neurodegenerative. In particolare, è stato sottolineato come l’emergenza Covid si stia rivelando una forma di trauma collettivo unica nel suo genere.