Di tumori della pelle si muore più al Nord che al Sud. Le cause sono da ricercare non solo nell’esposizione violenta al sole o nella scelta di cattivi solari e al loro cattivo uso, ma anche nell’inquinamento, con l’emissione di diossine e polveri sottili, molto più concentrate nelle aree industrializzate dell'Italia. L’appello del Prof. Calzavara Pinton: “Più investimenti in tecnologie per consentire la diagnosi precoce e migliore accesso alle cure. Morire di tumore metastatico della pelle è una sconfitta della medicina”.

Dal 22 novembre, in onda su LA7d ogni domenica alle 18.20, la docu-serie “Donne - Storie che ispirano”, che porta in televisione le esperienze di quattro donne con tumore al mammario metastatico: storie di coraggio e traguardi raggiunti, per ispirare altre donne a non rinunciare ai propri progetti e invitare la comunità a sostenerle. La docu-serie è nata nell’ambito della quarta edizione della campagna “Voltati. Guarda. Ascolta. Le donne con tumore al seno metastatico” promossa da Pfizer con il patrocinio di Fondazione AIOM e in collaborazione con Europa Donna Italia e Susan G. Komen Italia per rompere il muro di silenzio che ancora oggi circonda questa malattia.

L’indice di massa corporea (BMI), il dato biometrico che mette in correlazione il peso corporeo con l’altezza, è comunemente utilizzato nella valutazione di sovrappeso e obesità. Tuttavia il BMI presenta dei limiti, poiché non tiene conto di alcune differenze (sesso, età, etnia) e non distingue massa grassa e massa magra. È ben noto invece che l’accumulo di grasso intorno alla vita sia particolarmente dannoso, soprattutto come fattore di rischio per malattie cardiovascolari.

Un disagio e una sofferenza profondi emergono dalle storie delle persone affette da psoriasi. La matita dell’illustratore Sergio Algozzino le ha trasformate in una graphic novel, presentata nell’ambito del 94° Congresso nazionale SIDeMaST, svoltosi in formato digital. È il risultato del contest della campagna “Psoriasi visibile – Impatto Invisibile. Guardiamo oltre le apparenze”, promossa da Amgen con ADIPSO – Associazione per la Difesa degli Psoriasici, ADOI – Associazione Dermatologi Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica e SIDeMaST – Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmissibili che mira a ridefinire la percezione della malattia che colpisce corpo e psiche e rinsaldare l’alleanza medico-paziente.

In un recente studio, un team di scienziati della MedUni di Vienna ha dimostrato che esistono sette forme di malattia in Covid-19 con decorso lieve della malattia e che la malattia lascia dietro di sé cambiamenti significativi nel sistema immunitario, anche dopo 10 settimane. Questi risultati potrebbero svolgere un ruolo significativo nel trattamento dei pazienti e nello sviluppo di un vaccino efficace.

Nelle prime fasi della pandemia l’infezione da SARS-CoV-2 è stata osservata prevalentemente come malattia respiratoria. In realtà, con il progredire degli studi, la ricerca sta dimostrando che il virus SARS-CoV-2 sta causando problemi cardiaci più significativi di quanto inizialmente pensato. A lanciare l’allarme è il direttore del dipartimento di cardiologia della Mayo Clinic.

Sintomi debilitanti stanno provocando effetti sostanziali su una minoranza significativa di pazienti post-Covid e non solo negli anziani. Attraverso la ricerca e la sorveglianza per identificare l’intero spettro di malattia sono in corso diversi studi. Fatigue, tosse, dispnea, dolore toracico, mal di testa invalidanti, vuoti di memoria. Sono i sintomi più comunemente descritti dai pazienti clinicamente guariti da Covid-19, ma che a distanza di mesi dal contagio convivono con una qualità di vita peggiorata tanto che sono in corso diversi studi internazionali per valutare la cosiddetta “sindrome post-Covid-19”.