L’ipertensione arteriosa è nota essere uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari ed è per tale motivo che rappresenta una sfida importante in ambito sanitario sia nei paesi economicamente sviluppati sia in quelli in via di sviluppo. Se l’aderenza del paziente al trattamento farmacologico, elemento di fondamentale importanza nel successo dell’intervento terapeutico, non è ottimale può essere a causa di moltplici fattori, legati al paziente, al sistema sanitario, all’ambiente e anche all’inerzia del medico.

Tenere conto delle differenze di genere per comprendere gli effetti del Covid-19 sui pazienti e immaginare percorsi di cura nell’ambito della medicina di precisione. In Italia uomini e donne vengono curati tutti allo stesso modo, ma i due sessi reagiscono in maniera diversa alle malattie e il Covid-19 è stato solo l'ultimo esempio. Dal confronto tra esperti è nato un documento di sintesi con 12 azioni da mettere in campo per potenziare la medicina di genere all'interno del Sistema Sanitario Nazionale. Il documento è stato inviato ai deputati delle commissioni Sanità di Camera e Senato.

Deliri, psicosi, infiammazioni al cervello e anche ictus. Sono i problemi neurologici riscontrati in pazienti lievemente colpiti da Covid-19 o in fase di recupero. L'allarme arriva da uno studio pubblicato su Brain nel quale i ricercatori dell'Institute of Neurology dell'University College London Hospital hanno rivelato un aumento di una condizione pericolosa, l’encefalomielite acuta disseminata (Adem), nei pazienti positivi al coronovirus durante la prima ondata di infezion.

È l’innovativa prospettiva della campagna di sensibilizzazione Psoriasi visibile - Impatto invisibile – Guardiamo oltre le apparenze, in collaborazione con ADIPSO, ADOI e SIDeMaST, che vuole ascoltare e valorizzare le emozioni dei pazienti per migliorare la qualità del percorso di cura. Dei 2.5 milioni di italiani affetti da psoriasi, il 10% soffre di una forma moderata-severa. Il 77% manifesta disturbi d’ansia, più di un paziente su due con oltre il 20% del corpo interessato da psoriasi, dichiara di non essere in cura da un dermatologo perché sfiduciato.

Una precedente infezione da SARS-CoV-2 (o da altri virus/coronavirus) potrebbe probabilmente predisporre, in caso di reinfezione da SARS-CoV-2, a forme più gravi della malattia, con un meccanismo immunologico noto come potenziamento dipendente dagli anticorpi, già osservato con infezioni sostenute da altri coronavirus (MERS-CoV e SARS-CoV) o altri virus come il virus del Nilo occidentale e la Dengue. L’ipotesi è stata avanzata da un gruppo di ricercatori italiani autori di una ricerca pubblicata su BMJ Global Health.

In uno studio apparso di recente sull’European Heart Journal gli autori hanno utilizzato i dati dei registri danesi relativi a pazienti di età compresa tra 18 e 90 anni che hanno ricevuto una diagnosi di FA di nuova insorgenza durante il lockdown per il Covid-19, confrontandoli con il numero di nuove diagnosi nel medesimo periodo del precedente anno. Durante le prime 3 settimane di chiusura per la pandemia, si è verificata una minore incidenza di AF di nuova insorgenza rispetto all'anno precedente, con un calo del 47% nel numero totale.