I pazienti che hanno superato il Covid-19 spesso, a distanza di tempo dalla guarigione e dalla dimissione dall’ospedale, lamentano rallentamento, stanchezza mentale, mancanza di lucidità e fatica nelle attività quotidiane come lavorare, guidare la macchina o fare la spesa. Un recente studio italiano riporta la valutazione delle funzioni cognitive a distanza di 5 mesi dalla dimissione dall’ospedale in un gruppo di pazienti precedentemente ospedalizzati tra i 22 ed i 74 anni, senza disturbi della memoria o dell’attenzione prima del ricovero.

Un recente studio pubblicato sul Journal of Diabetes ha rilevato che la sindrome metabolica è un indicatore prognostico migliore per gli esiti gravi nei pazienti con Covid-19 rispetto ai suoi singoli componenti. Gli adulti con sindrome metabolica ospedalizzati con Covid-19 avevano maggiori probabilità di mortalità, ricovero in terapia intensiva e ventilazione meccanica.

All’inizio della pandemia le pagine dedicate alla malattia erano pagine intonse che tuttavia, con il proseguire delle osservazioni, si sono via via riempite di annotazioni e segnalazioni che definiscono una complessa e variegata serie di quadri sintomatologici di questa sindrome clinica. Per ora l’ultimo in ordine di apparizione è il coinvolgimento orale che riguarderebbe poco più del 10% dei casi con scolorimento e/o ingrossamento della lingua e presenza di ulcerazioni.

I tassi di attacchi di asma osservati negli ambulatori medici sono diminuiti significativamente durante il primo lockdown della pandemia Covid-19: lo annuncia un recente studio dal quale è emerso che livelli più bassi di inquinamento atmosferico, un minor numero di episodi di raffreddore e influenza e la paura di sottoporsi a interventi chirurgici sono le possibili ragioni in grado di spiegare il il calo del 20% dei casi visti negli ambulatori medici.

Il nuovo documento “La fragilità ossea nel paziente con diabete mellito” è il frutto di un gruppo di lavoro tra diverse società scienti-fiche (SID - SIE - SIGG - SIOT). La pubblicazione (disponibile in www.siditalia.it) fornisce indicazioni e raccomandazioni aggiornate per la valutazione del rischio, diagnosi, prevenzione e gestione del paziente con diabete e fratture da fragilità ossea.

Come per gli altri coronavirus, anche il virus SARS-CoV-2 può raggiungere il SNC per via ematogena o attraverso alcuni nervi cranici (olfattorio, trigemino, glosso-faringeo, vago). I primi dati relativi a complicanze neurologiche nella Covid-19 sono stati riportati in uno studio effettuato negli ospedali di Wuhan (gennaio-febbraio), che ha evidenziato che su 214 pazienti ricoverati vi era un 36% di complicanze neurologiche, che arrivava al 45% nei casi più gravi. 

Le Società Scientifiche di Allergologia AAIITO e SIAAIC hanno indicato in un documento tecnico la stratificazione del rischio allergologico per i soggetti con storia di pregressa reazione allergica, per affrontare in sicurezza la prima somministrazione di vaccino per Covid-19, e per quelli che sviluppano una reazione alla loro prima dose. Sul sito www.allergicamente.it le risposte degli esperti alle domande più frequenti.