Lo studio delle differenze di sesso e genere in corso di infezione da SARS-CoV-2 potrebbe portare ad una maggiore appropriatezza nella pratica della cura e prevenzione dell’uomo e della donna fin dalle fasi iniziali dell’inquadramento clinico. Per il Centro Universitario di studi sulla Medicina di Genere - Università di Ferrara, nell’era della medicina personalizzata, e nonostante la legge sulla medicina di genere, non si riscontra ancora l’attenzione del sistema sanitario.
“Una riorganizzazione sarà molto difficile, perché le attività sono tante e sarà importante una loro riapertura ragionata. Non si potrà riaprirle tutte e nello stesso momento nei vari ambiti e contesti, anche geografici, ma si dovrà tener conto della diffusione della malattia e dell'interesse strategico di alcune attività, che dovranno essere riaperte per prime". Così afferma Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano.
I dati di mortalità sono aggiornati al 28 marzo e l’intervallo considerato è quello tra il 1° gennaio 2020 e il 28 marzo 2020, rispetto alle medie del quinquennio precedente. Alcune regioni italiane vivono una situazione particolarmente drammatica. Sono state avanzate interpretazioni molto diverse dell’eccesso di mortalità rilevato ad es. in Lombardia, tra chi chiede spiegazioni sulle ragioni di una letalità ufficiale 50 volte maggiore che in Germania e chi sostiene, argomentandolo, che la differenza di letalità sarebbe solo apparente.
Esiste una complessa relazione fra tiroide e fegato, in stato di salute e nella malattia. A questo complesso tema è stata dedicata una recente review pubblicata sul Journal of Endocrinological Investigation.
È accertata la diffusione del SARS-Cov-2 attraverso il muco e le goccioline espulse tossendo o starnutendo, ma non è chiaro se il virus sia in grado di diffondersi attraverso altri fluidi corporei, come per esempio le lacrime. A rispondere a questo dubbio è uno studio appena pubblicato su Ophthalmology che indica come improbabile che i pazienti infetti siano in grado di trasmettere il virus attraverso le lacrime.
Nei pazienti con Covid-19, il rilevamento del coronavirus mediante RT-PCR (Retro transcriptase-Polymerase chain reaction) consente di confermare rapidamente la diagnosi - generalmente entro 24 ore - e la sua scomparsa segnala un recupero virologico che può, inoltre, essere leggermente ritardato rispetto alla scomparsa dei sintomi della malattia.
Il virus influenza è in grado di provocare miocardite e chi ne soffre presenta un’instabilità emodinamica e una compromissione delle condizioni generali (ipotensione e malessere). È uno dei problemi che i cardiologi si trovano ad affrontare in queste ore: Covid 19 può aggredire il cuore, quindi la raccomandazione anche per i cardiopatici è quella di limitare i contatti interpersonali al minimo indispensabile e seguire tutte le istruzioni per l’igiene delle mani e del respiro.