Dal Convegno dedicato a “Occhio e Diabete - Prevenzione, Cura e Prospettive future”, sono emersi interessanti spunti per la gestione dei pazienti affetti da retinopatia diabetica, la prima causa di ipovisione e cecità nei Paesi sviluppati. Gli screening sono fondamentali per riconoscere tempestivamente lo stadio della patologia e impostare il corretto percorso terapeutico. Il Manifesto dei Diritti del Paziente Maculopatico sottolinea l’importanza del coinvolgimento del paziente nel percorso terapeutico.
I mesi di lockdown adottati in tutto il mondo per controllare la diffusione del Covid-19 hanno interferito con la routine della maggior parte delle persone. Durante questo periodo molti di coloro che sono stati costretti a lavorare da casa hanno sofferto di mal di schiena, uno dei problemi più comuni che possono affliggere persone di tutte le età.
Oltre il 30% dei pazienti con malattia di Crohn o colite ulcerosa presenta anche artriti o altre malattie reumatiche, e viceversa. È di fondamentale importanza l’approccio multidisciplinare nella presa in carico delle persone con manifestazioni infiammatorie extra-articolari ed extra-intestinali concomitanti.
È questo il tema di un editoriale pubblicato su Lancet che illustra diverse precisazioni in merito. Mentre il mondo si avvicina a 1 milione di morti per Covid-19 - esordisce l’autore - dobbiamo affrontare il fatto che stiamo adottando un approccio troppo ristretto per gestire il focolaio di un nuovo coronavirus. Abbiamo visto la causa di questa crisi come una malattia infettiva e tutti i nostri interventi si sono concentrati sull’interruzione della trasmissione virale, controllando così la diffusione del patogeno. Ma quello che abbiamo imparato finora ci dice che la storia di Covid-19 non è così semplice.
Secondo uno studio pubblicato sull'American Journal of Kidney Diseases, il danno renale acuto nei pazienti ospedalizzati con Covid-19 è associato a un rischio significativamente più elevato di morte durante il ricovero. Lo studio ha valutato la sopravvivenza e gli esiti renali in 9.657 pazienti adulti ricoverati con Covid-19 in 13 ospedali nell’area di New York tra il 1 marzo 2020 e il 27 aprile 2020.
Nei pazienti che hanno contratto una forma non grave di Covid-19 la quantità di anticorpi si riduce della metà dopo un mese. Analogo fenomeno è stato osservato anche con il plasma terapeutico. Lo rivela uno studio condotto all’Istituto Europeo di Oncologia. Questo rapido declino degli anticorpi deve essere confermato da studi più ampi e di lungo periodo, avvertono i ricercatori, ma allo stato attuale suggerisce che chi ha già contratto il virus non deve abbassare la guardia, ma continuare ad adottare le misure di riduzione di rischio individuale di contagio.
Le particelle fini, caratterizzate dal loro diametro aerodinamico pari o inferiore a 2.5 micrometri e designate con l'abbreviazione PM2.5 sono state associate a molte patologie cardiovascolari e polmonari. Sono considerate un importante fattore di rischio per la salute e secondo l'OMS uccidono più di quattro milioni di persone all'anno. L'esposizione cronica al particolato è quindi un fattore di eccesso di mortalità, ma, mentre le notizie quotidiane ci ricordano costantemente gli effetti nocivi dell'inquinamento atmosferico, non si sa ancora tutto sulla loro pericolosità.