EvdMalattie cardiovascolari (CVD) e tumori sono responsabili di circa la metà dei decessi annuali negli USA e si stima che 26.1 milioni di soggetti soffrano di CVD (ipertensione esclusa) e 1.9 milioni quella di malati di cancro (dati NHANES). Tuttavia non si conosce la proporzione di queste patologie che potrebbero essere potenzialmente prevenute con l'integrazione di vitamine e/o minerali. Per aggiornare le precedenti raccomandazioni del 2014, la US Preventive Services Task Force (USPSTF) ha incaricato un gruppo di esperti di esaminare le prove dell'efficacia delle vitamine e dei minerali nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e del cancro nella popolazione generale.

EvdLa fragilità, uno stato di maggiore vulnerabilità che deriva dal declino funzionale di più sistemi fisiologici, ha un impatto tra il 10% e il 15% degli anziani. È associata a un rischio più elevato di cadute, ospedalizzazione, disabilità, fratture e mortalità. Un gruppo di ricercatori della Harvard Medical School ha scoperto che seguire una dieta mediterranea potrebbe prevenire lo sviluppo della fragilità con l'età.

EvdUn’analisi trasversale seriale di 6.335 adulti con malattia cardiovascolare auto-riferita, che hanno partecipato al National Health and Nutrition Examination Survey dal 1999 al 2018, ha permesso di calcolare le percentuali aggiustate per età e sesso in relazione al raggiungimento di un livello di rischio ideale.
Le percentuali di soggetti con emoglobina A1c ideale (<7% in caso di diabete o <5.7% in caso negativo) e indice di massa corporea (<25 kg/m2) sono peggiorate dal 58.7% al 52.4% e dal 23.9% al 18.2%, rispettivamente dal 1999-2002 al 2015-2018, rispettivamente.

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Lancet ha pubblicato un enorme studio nazionale retrospettivo dell’ISS, su dati individuali di tutti i bambini italiani (aggiustati per fattori individuali e di contesto), di gran lunga il più vasto nell’era di Omicron, con monitoraggio dal 17 gennaio al 13 aprile 2022.
Le conclusioni non sono trionfali, ammettendo che nei 5-11enni la vaccinazione ha efficacia pratica (VE) inferiore rispetto a individui ≥12 anni e che la protezione decresce dopo il completamento del ciclo primario. Anche questi modesti risultati, però, sembrano sovrastimare quelli reali.

EvdUno studio osservazionale basato su una popolazione di oltre 15.500 individui, ha indicato che i punteggi di rischio che non incorporavano lo stato di deprivazione socioeconomica hanno sostanzialmente sottostimato il rischio di CVD incidente negli individui più svantaggiati e anche significativamente sovrastimato il rischio negli individui meno svantaggiati. Il dato evidenzia l'importanza di includere lo stato di deprivazione socioeconomica nella stima del rischio di CVD incidente.

EvdSecondo un nuovo studio le persone che hanno fatto la vaccinazione contro l’influenza avrebbero il 40% di probabilità in meno rispetto ai loro coetanei non vaccinati di sviluppare l'Alzheimer nel corso di quattro anni. La forza di questo effetto protettivo aumenta con il numero di anni in cui una persona riceveva un vaccino antinfluenzale annuale.

EvdSe nelle nazioni più ricche si è raggiunta una elevata diffusione della vaccinazione contro il Covid, non si può dire lo stesso per molti paesi meno ricchi, che devono ancora affrontare le difficili scelte di stabilire quali sono i gruppi di persone che dovrebbero essere i primi a ricevere i vaccini in caso di scorte limitate.