In un nuovo articolo pubblicato dalla rivista Gastroenterology, i ricercatori del Cleveland Medical Center degli University Hospitals (UH) e della Case Western Reserve University School of Medicine, hanno esaminato gli studi sul ruolo del microbiota sia nella comparsa e sviluppo di patologie malattiache nel mantenimento di condizioni di salute, con l’obiettivo di studiare le tattiche per lo sviluppo di probiotici in grado di per modulare il microbiota, sfruttandone i dati che da esso si possono ottenere. In particolare le strategie sono state applicate allo studio della malattia di Crohn.
Mangiare troppo sale, cosa comune in molte società occidentali, non solo fa male alla pressione arteriosa e al sistema cardiovascolare, ma potrebbe anche avere un impatto negativo sul sistema immunitario. Un gruppo di ricerca internazionale, coordinato dagli scienziati del VIB Center for Inflammation Research e dell'Università di Hasselt in Belgio, e dal Max Delbrück Center in Germania, ha pubblicato su Cell Metabolism dati che indicano che il sale può interrompere le funzioni delle cellule T regolatorie compromettendone il metabolismo energetico. I risultati possono aprire nuove strade per esplorare lo sviluppo di malattie autoimmuni e cardiovascolari.
Identificato un altro responsabile del rischio di malattie cardiovascolari che va a fare compagnia all’eccesso di cloruro di sodio: parliamo degli zuccheri liberi - zuccheri aggiunti e quelli naturalmente presenti nel miele e nei succhi di frutta – che sono stati individuati come fattori di rischio in uno studio pubblicato sul British Journal of Medicine. I risultati rafforzano le prove della raccomandazione dietetica globale di ridurre il consumo di zucchero libero al di sotto del 5% dell'energia giornaliera totale.
Una ricerca sperimentale condotta dall’Istituto per la bioeconomia del Cnr e dal Club alpino italiano ha svelato l’effetto dei monoterpeni – componenti degli oli essenziali emessi dalle piante, abbondanti nelle foreste - nel ridurre i sintomi dell’ansia. Lo studio è pubblicato su International Journal of Environmental Research and Public Health.
Gli adolescenti italiani dopo la pandemia nella fotografia dell’ISS: 1 giovane su 2 ha dichiarato un effetto positivo nei rapporti famigliari, ma 2 su 5 ne hanno riconosciuto gli effetti negativi sulla salute mentale. In calo l’abitudine alla prima colazione e all’attività fisica quotidiana, in crescita l’uso problematico dei social media (con fenomeni di cyberbullismo). Permangono comportamenti a rischio, quali l’assunzione di alcol, l’abitudine al fumo di sigaretta e la propensione al gioco d’azzardo.
I pazienti possono sperimentare il 30% in meno di reazioni avverse gravi se le loro prescrizioni di farmaci sono compatibili con i loro geni. È quanto riporta uno studio pubblicato su Lancet, frutto di una collaborazione europea. In altre parole i dati suggeriscono che un'analisi genetica prima di una terapia farmacologica potrebbe ridurre significativamente il quadro di possibili eventi avversi e i relativi costi sanitari.
L'arterosclerosi ha grandi somiglianze con le malattie autoimmuni. Lo dimostrano i ricercatori dell'Università di Leida in un nuovo studio pubblicato su Nature Cardiovascular Research. Questa scoperta, aggiungono, suggerisce che le terapie per le malattie autoimmuni potrebbero essere efficaci anche nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari.