EvdRespirare polveri e fumi sul posto di lavoro, provenienti da agenti come vapori, gas e solventi può aumentare il rischio di sviluppare l'artrite reumatoide, suggerisce una ricerca pubblicata negli Annals of the Rheumatic Diseases. I risultati inoltre sembrano indicare un aumento della suscettibilità genetica alla malattia. Mentre è noto che il fumo di sigaretta aumenta il rischio di sviluppare l'artrite reumatoide, non si sa quale impatto potrebbe avere la respirazione di polveri e fumi sul posto di lavoro.

Nei giorni della Conferenza 2022 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27), l’OMS ha lanciato un allarme che non è possibile ignorare: "si stima che entro il 2030 i costi dei soli danni diretti del cambiamento climatico alla salute siano compresi tra 2 e 4 miliardi di dollari l’anno". Di fronte a questo scenario, il settore dell'assistenza sanitaria – che se fosse un Paese, rappresenterebbe il quinto produttore mondiale di CO2, con oltre il 4% delle emissioni globali, più del settore aereo o marittimo – ha il dovere e le capacità di agire.

EvdUn gruppo internazionale di ricercatori dell’IFOM e dell’Università degli Studi di Milano ha studiato il ruolo dell’enzima Polimerasi Theta nella farmacoresistenza. Per la particolare funzione di questa molecola i ricercatori hanno coniato il nome di “enzima-filler”, o enzima riempitore. Esso ha infatti la capacità di colmare le lesioni che le terapie hanno provocato al Dna delle cellule tumorali, con la conseguenza di rafforzare tali cellule. I ricercatori hanno altresì individuato un approccio terapeutico potenzialmente efficace per impedire l’azione-filler della Polimerasi Theta e prevenire così l’insorgenza della recidiva. 

EvdL'esercizio moderato aiuta i malati di cancro del colon-retto a vivere più a lungo riducendo l'infiammazione e migliorando le comunità batteriche intestinali. I ricercatori hanno scoperto che l'attività fisica era anche in grado di fornire benefici ai malati di cancro obesi, che in genere hanno un microbiota intestinale meno sano. L'aumento dei livelli di attività fisica durante tutto il continuum delle terapie contro il cancro può ridurre il rischio di mortalità fino al 38% tra i sopravvissuti al tumore colorettale.

L’indagine “Viaggio nei costi accessori sostenuti da pazienti e caregiver di mieloma multiplo” promossa da AIL in collaborazione con l’EMN Research Italy, l’EEHTA-CEIS di Tor Vergata e con il contributo non condizionante di Sanofi e Takeda, mette in risalto le ricadute economiche e sociali che una diagnosi di mieloma multiplo comporta per pazienti e caregiver. Tra i principali dati emersi dall’indagine, la spesa annuale di 2.000 euro per assistenza, farmaci e visite specialistiche e l’impatto sull’attività lavorativa dei pazienti e dei caregiver: il 53,1% e il 24,5% rispettivamente ha dovuto abbandonare il lavoro. Oltre 8.000 euro i costi dovuti a giornate di lavoro perse e ridotta capacità produttiva.

Un investimento di 85 milioni di euro per entrare nel settore della produzione dei farmaci biologici. È quanto sostenuto da Chiesi per la costruzione del nuovo Biotech center of excellence a Parma, presentato di recente in occasione dell’avvio ai lavori che lo renderanno operativo dal 2024.

Uno studio della Statale di Milano ha stabilito la correlazione tra la proteina PCSK9, responsabile della regolazione del colesterolo LDL, con la riduzione dell’età gestazionale e l’aumento del rischio di ricorso al cesareo. La pubblicazione su Environment International ha ricevuto anche il riconoscimento Prix Galien Italian.