Un nuovo studio solleva la possibilità che i lavori che richiedono frequenti elaborazioni spaziali, come individuare un percorso di taxi o il modo migliore per raggiungere un ospedale, potrebbero portare a tassi più bassi di mortalità per Alzheimer. I ricercatori del Mass General Brigham hanno studiato questa possibilità utilizzando i dati nazionali sulle occupazioni delle persone decedute per valutare il rischio di morte per malattia di Alzheimer in 443 professioni.
Un team di scienziati coordinati dall’Università Statale di Milano ha osservato “in vivo”, grazie a tecniche di imaging avanzate, la migrazione delle cellule tumorali nei tessuti viventi, rivelando il meccanismo con cui si spostano all’interno del corpo. Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science (Pnas) sarà cruciale per identificare nuove strategie di intervento sulle metastasi.
In uno studio pubblicato su Gut Microbes Reports, i ricercatori della Tulane University School of Medicine hanno scoperto che i soggetti che seguono una dieta mediterranea sviluppano modelli di batteri intestinali nettamente diversi rispetto a quelli che seguono una tipica dieta occidentale. Questi cambiamenti batterici sono correlati a una migliore memoria e prestazioni cognitive.
Una nuova ricerca dell'Università di Medicina e Scienze della Salute Rcsi ha spiegato come l'orologio interno del corpo influenza il processo infiammatorio del sistema immunitario. I risultati descrivono come le cellule immunitarie, i macrofagi, funzionano in modo diverso in vari momenti della giornata e potrebbero aprire la strada a trattamenti mirati nel tempo per malattie infiammatorie come l'artrite.
Le persone con diagnosi di diabete di tipo 2 in giovane età hanno un rischio maggiore di sviluppare la demenza rispetto a quelle diagnosticate più tardi nella vita, secondo uno studio condotto dai ricercatori del NYU Rory Meyers College of Nursing. I risultati, pubblicati su Plos One, mostrano che l'aumento del rischio è particolarmente pronunciato tra gli adulti con obesità.
Daniela Cesana e Alessio Cantore hanno presentato due progetti, rispettivamente per approfondire l'impatto, la sicurezza e l'efficacia della terapia genica attraverso le “firme” del Dna circolante e per approfondire la biologia delle cellule del fegato per sfruttarle nel campo della terapia genica.
Numb è la proteina che costituisce un biomarcatore nell’evoluzione del tumore alla vescica: la scoperta del meccanismo molecolare apre la strada a nuove strategie terapeutiche per combattere il cancro vescicale. Lo studio, condotto dal team di ricercatori dell'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) e dell'Università degli Studi di Milano e pubblicato su Nature Communications, dimostra inoltre che i tumori vescicali superficiali e quelli profondi rappresentano stadi differenti di un unico processo patologico che evolve nel tempo, contrariamente a quanto ritenuto fino ad ora.