EvdL'obesità è nota per predire esiti peggiori e una maggiore mortalità per le persone con Covid e un recente studio, pubblicato su PNAS Nexus, rileva un aumento del rischio di sviluppare un'infezione produttiva da Sars-CoV-2 nelle persone obese. I ricercatori hanno cercato di determinare se l'obesità influenzasse anche la probabilità di ammalarsi.

In poco meno di 30 anni, dal 1990 al 2018, il consumo medio globale di bevande zuccherate è aumentato del 23%, con incrementi che hanno raggiunto e superato il 100% in alcune regioni del pianeta. Sono alcuni dei numeri preoccupanti emersi da uno studio pubblicato recentemente sulla rivista British Medical Journal, nel quale sono stati analizzati i consumi di queste bevande tra bambini e adolescenti di 185 paesi in questo lasso temporale.

EvdUn recente studio ha rilevato che i marcatori infiammatori sono elevati nei pazienti con cefalea a grappolo. Durante l'analisi dei marcatori infiammatori nel sangue e nel liquido cerebrospinale, i ricercatori del Karolinska Institutet hanno trovato segni di infiammazione nei tessuti dei pazienti con cefalea a grappolo, in particolare nei campioni del sistema nervoso. Lo studio è stato recentemente pubblicato su The Journal of Headache and Pain.

Nove persone su 10 affette da malattia di Parkinson in fase avanzata devono fare i conti anche con i disturbi del sonno. A rivelarlo un recente sondaggio dell’Associazione internazionale Pd Avengers a cui hanno risposto in Italia 234 pazienti e 80 caregiver. La riduzione della mobilità, la rigidità e la nocturia sono i problemi che maggiormente condizionano l’addormentamento e causano risvegli frequenti, mentre una buona qualità del sonno incide favorevolmente sulla qualità di vita.

EvdSecondo le proiezioni dell'Oms, nel 2050 un miliardo di persone sarà affetto da osteoartrosi. Questa situazione è preoccupante, non solo perché si tratta di una patologia invalidante, ma anche perché provoca un eccesso di mortalità quando è sintomatica (HR = 1.13 per la mortalità per tutte le cause; HR = 1.19 per la mortalità cardiovascolare), mentre non si osservano correlazioni simili quando si tratta di una patologia a riscontro esclusivamente radiografico.

Sono proteine fondamentali per l’organismo umano deputate al mantenimento della plasticità e della funzione dei tessuti nervosi, non sono prodotte solo dal Snc ma anche da altri organi e tessuti dove svolgono la loro azione. Durante il recente Symposium sulla Medicina dei Sistemi, il Prof. Massimo Fioranelli, (Università Guglielmo Marconi di Roma) ha approfondito questo tema prestando particolare attenzione al ruolo esercitato sulla corretta funzione cardiaca.

In un recente studio, i ricercatori dell’Helmholtz Monaco di Baviera e dell’Ospedale universitario di Augusta, guidati dalla Dott.ssa Alexandra Schneider, hanno dimostrato che il caldo notturno aumenta significativamente il rischio di ictus. I risultati possono contribuire allo sviluppo di misure preventive: con esse la popolazione può proteggersi meglio dai rischi del cambiamento climatico con notti calde sempre più frequenti. Inoltre, la conoscenza delle conseguenze delle elevate temperature notturne può migliorare la cura dei pazienti.