Alle metafore e al loro uso in oncologia è dedicata la nuova fase de "Il senso delle parole – Un'altra comunicazione è possibile", la campagna promossa da Takeda Italia con il sostegno di Ail, AIPaSiM, Fondazione Paola Gonzato-Rete Sarcoma Ets, Salute Donna Odv e Walce per favorire la creazione di un linguaggio comune tra oncologi, pazienti e caregiver. I risultati dell’indagine sono stati trasformati dall’artista Francesca Fini in un’esperienza immersiva nel metaverso, che consente di esplorare attraverso la realtà virtuale l’immaginario dei pazienti.
Uno studio dell’Università Statale di Milano e dell’Istituto Europeo di Oncologia, pubblicato sull’European Journal of Cancer Prevention, conferma il calo del tumore gastrico in generale ma rileva una variante maligna più aggressiva che colpisce prevalentemente giovani donne, su base genetica. Resta essenziale la prevenzione per una diagnosi precoce.
L'uso regolare di integratori di olio di pesce potrebbe aumentare, anziché diminuire, il rischio di malattie cardiache e ictus in soggetti che godono di buona salute cardiovascolare, mentre potrebbe rallentare la progressione di una malattia cardiovascolare esistente e ridurre il rischio di morte: lo suggeriscono i risultati di un ampio studio a lungo termine, pubblicato sul British Medical Journal.
Gli emulsionanti sono gli additivi più comuni negli alimenti trasformati e confezionati industrialmente e sono utilizzati per migliorare la consistenza e la durata di conservazione di prodotti vari come cioccolato, gelato, biscotti, pasticcini, frutta trasformata, latticini, maionese, ecc. Le più utilizzate sono le lecitine (E322), presenti nel 14% degli alimenti trasformati nell'Unione Europea, i mono e digliceridi degli acidi grassi (E412), presenti nel 7% dei prodotti, e la gomma di guar (E412), nel 6% dei prodotti. Seguono poi E415, E407, E460-469.
Più di un quarto dei sopravvissuti al cancro ha riferito di essere afflitto da una disabilità fisica che ha diminuito la mobilità: è quanto emerge dai risultati di uno studio pubblicati sul Journal of Clinical Oncology. E quasi il 10% ha riportato una disabilità che ha avuto un impatto sulla cura di sé. Le motivazioni che hanno spinto i ricercatori a condurre questa ricerca riguardano le possibilità che hanno i medici di intervenire per aiutare i sopravvissuti al cancro a rischio di disabilità.
La ricerca intitolata "Il modello gerarchico nidificato del sé e la sua manifestazione post-traumatica non relazionale vs relazionale: una meta-analisi fMRI sulla processazione delle emozioni", pubblicata su Molecular Psychiatry del gruppo Nature, ha svelato come il cervello e la mente delle persone che soffrono di disturbi legati al trauma elaborano le esperienze emotive e come queste influenzano la nostra percezione di noi stessi e degli altri. Ancora più di rilievo, gli autori, partendo dalla loro profonda conoscenza della psicologia dinamica e clinica e avvalendosi degli studi interdisciplinari della prof.ssa Mucci sul trauma, hanno distinto i traumi relazionali da quelli non relazionali.
È stata indagata, in una coorte di 96.576 partecipanti, l'associazione tra la steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (Mafld) e il rischio di insufficienza cardiaca (Hf), considerando le differenze di sesso ed età. Nelle donne, una Mafld significativo era associato a un aumento del rischio di scompenso cardiaco dell’84% rispetto a quello osservato negli uomini (36%). La steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (Mafld) è un fattore di rischio per l'insorgenza di insufficienza cardiaca (Hf), ma non è chiaro se l'associazione tra Mafld e Hf differisca nei diversi sessi ed età.