I risultati di un’indagine e la premiazione di uno studio, riportano l’attenzione agli effetti collaterali, uno degli aspetti a cui la radioterapia viene erroneamente associata. “Negli ultimi decenni l'evoluzione delle tecniche radioterapiche – spiega Marta Scorsetti, Presidente Airb (Associazione Italiana di RadioBiologia) - ha portato a significativi miglioramenti nei risultati oncologici. In questo contesto, l’aumento della precisione del trattamento riveste un ruolo cruciale per ridurre gli effetti collaterali”.

EvdIl report Osmed indica che l’inappropriatezza prescrittiva dei Fans è in costante e gravosa crescita per il Servizio Sanitario Nazionale, i Servizi Sanitari Regionali e per la salute, con potenziale rischio di importanti effetti collaterali. 9 volte su 10 sono prescritti in modo inappropriato al di fuori delle indicazioni di rimborsabilità del SSN (AIFA Nota 66) e a pazienti che potrebbero trarre lo stesso, o un migliore beneficio, da altri tipi di farmaci con minori rischi di effetti collaterali.

Secondo alcuni dati recenti l'uso di statine è stato associato a una riduzione del rischio fino al 90% di colangite sclerosante primaria di nuova insorgenza tra i pazienti con malattia infiammatoria intestinale, sia nella colite ulcerosa (HR = 0.21) che nella malattia di Crohn (HR = 0.15), senza differenze tra uomini (HR = 0.22) e donne (HR = 0.16).

I comportamenti sani sono stati collegati a un minor rischio di Alzheimer (AD), ma possono anche avvantaggiare i pazienti nei quali la malattia sia già stata diagnosticata, sia come decadimento cognitivo lieve (MCI) che come AD precoce, ha suggerito una nuova ricerca. Dopo 20 settimane, i pazienti che hanno seguito un intervento intensivo multimodale sullo stile di vita hanno mostrato miglioramenti significativi in tre misure di cognizione e funzione e una minore progressione in una misura rispetto alle cure abituali.

EvdIl trattamento a base di un farmaco immunoterapico composto da due citochine somministrato direttamente nella massa tumorale innesca una risposta immunitaria, non solo locale, ma anche sistemica. L’oncologo Paolo Ascierto: “A beneficiare del trattamento neo-adiuvante non sono solo i pazienti che non hanno ricevuto alcuna terapia prima, ma anche coloro precedentemente sottoposti a immunoterapia sistemica”.

Grazie a queste metodiche diagnostiche innovative è oggi possibile individuare, nel giro di poche ore, non solo gli agenti patogeni responsabili di un’infezione, ma anche a quali farmaci sono sensibili. Utilizzati in maniera appropriata, questi nuovi strumenti diagnostici potrebbero ridurre i decessi per infezioni resistenti agli antibiotici di ben il 30% permettendo di individuare in tempi rapidi il farmaco idoneo.

EvdIl farmaco ha rallentato il declino cognitivo e funzionale fino al 35% rispetto al placebo a 18 mesi nel suo studio registrativo di Fase III e ha ridotto fino al 39% il rischio di progredire alla successiva fase clinica di malattia. Donanemab è la prima e unica terapia mirata alla placca amiloide che ha utilizzato un regime di trattamento di durata limitata basato sulla rimozione della placca amiloide; quasi la metà dei partecipanti allo studio ha completato il ciclo di trattamento con donanemab in 12 mesi.