EvdA pazienti affetti da patologie croniche come l’algodistrofia serve una sanità efficiente e soprattutto vicina. A loro viene in aiuto anche la nuova formulazione di neridronato intramuscolo che li facilita nell’accesso alle cure.

Presentato al Senato il Position Paper dal titolo “Innovare la presa in carico della persona con Artrite Reumatoide: dagli unmet needs alla personalizzazione della cura”, realizzato da Altems Advisory - Facoltà di Economia Università Cattolica con il contributo non condizionante di Alfasigma. Il documento – frutto della prima indagine condotta in Italia su clinici e pazienti per valutare gap di soddisfazione in merito alla gestione dell’artrite reumatoide nel nostro Paese – è stato redatto da un board multidisciplinare di Reumatologi, Farmacologi, Farmaco-economisti, Farmacisti Ospedalieri, Associazioni Pazienti.

Gli agonisti del Glp-1 e altri farmaci che hanno recentemente fatto notizia per le loro applicazioni nella perdita di peso potrebbero risultare utili per aiutare i pazienti a raggiungere gli obiettivi nell'artrite psoriasica e in altre malattie reumatiche.

EvdSi è tenuto di recente a Roma, presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati, l’evento “Le sfide invisibili delle malattie rare e infrequenti: conoscere, comprendere e gestire gli impatti sulla salute mentale”. A pochi giorni dalla Giornata mondiale della salute mentale del 10 ottobre, l’evento – promosso e organizzato da The European House – Ambrosetti (Teha), con il contributo non condizionante di Amgen – ha acceso i riflettori sulle sfide, di salute e non solo, affrontate ogni giorno dagli oltre 2 milioni di pazienti rari e dai loro familiari e caregiver, a partire dall’impatto psicologico di queste malattie.

Indagando la prognosi renale negli utilizzatori e non di inibitori Dpp-4 (Dpp-I) è emerso che il declino della velocità di filtrazione glomerulare stimata dal basale a 2 e a 3 anni era significativamente inferiore negli utilizzatori di Dpp-I, come pure il rischio di malattia renale allo stadio terminale. Saranno necessari ulteriori studi, ma esiste il potenziale per la somministrazione aggiuntiva di Dpp-4I per migliorare la prognosi renale in contesti reali.